MAGGIO
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Diario dal Consiglio del 10 maggio 2025

Dalle sedi per quasi 600 mot primo passo verso la normalità

Il Plenum di mercoledì scorso ha approvato le sedi destinate ai magistrati ordinari nominati con D.M. 22 ottobre 2024, i quali prenderanno le funzioni dopo il periodo di tirocinio mirato che terminerà il 20 dicembre prossimo.

Si tratta di 578 posti, dei quali 394 in uffici giudicanti e 184 in uffici requirenti, che sono stati scelti dal Consiglio sulla base di alcune valutazioni preliminari e di un metodo consequenziale.

Sul piano del percorso professionale, si è ritenuto di limitare per quanto possibile la destinazione a uffici di grandi dimensioni, nei quali la spiccata specializzazione meno si attaglia alle esigenze di una acquisizione graduale di conoscenze e di esperienze preferibile per il giovane magistrato, privo ancora di un bagaglio utile a indirizzarlo verso scelte funzionali definitive.

Nel quadro della gestione generale della mobilità affidata al Consiglio, questa premessa deve fare i conti con le scoperture di organico diffuse e con l’urgenza di intervenire in soccorso soprattutto degli uffici di più piccoli, tendenzialmente meno ambiti e chiamati a garantire tutti i servizi giudiziari con minori risorse. Pertanto, si è reso necessario assegnare ai m.o.t. posti anche in uffici minorili e di sorveglianza, che impongono una notevole livello di specializzazione.

In presenza di vacanze, gli uffici giudicanti di piccola dimensione, con organici dotati di non oltre 12 unità, sono stati dunque coperti integralmente; quelli con organico appena superiore, compreso tra 12 e 22, sono stati coperti parzialmente, fino a lasciare 1 sola vacanza; quelli di dimensione media sono stati coperti in proporzione, così da arrivare a una scopertura compresa tra il 7 e il 9%.

Impostazione simile è stata data alle scelte relative alle procure, considerate piccole o medie in ragione di un numero inferiore di unità in organico: gli uffici requirenti con 10 sostituti sono stati considerati medi.

Questi criteri sono stati integrati dalla considerazione dell’assenza di aspiranti per alcune sedi nei più recenti bandi per tramutamento ordinario. Ciò spiega perché la Commissione abbia ritenuto di destinare al tribunale di Torino, ufficio di grandi dimensioni con 26 vacanze (19% di scopertura) 5 m.o.t., e a quello di Foggia, con 19 vacanze (37%), 8 m.o.t.; e in Commissione avremmo preferito che su quest’ultimo si fosse prestata un’attenzione ulteriore, tenuto conto che la percentuale di scopertura residua (21,15%) rimane molto alta e che l’imminente pubblicazione del nuovo concorso per uffici di primo grado non pare destinata ad allievare la sofferenza del suo organico.

L’innesto nel prossimo dicembre dei m.o.t. assunti con D.M. 22 ottobre 2024 va inquadrato nella successione di concorsi che il Consiglio sta bandendo per ripristinare al più presto una maggiore stabilità e completezza di risorse generali negli uffici.

Alle procedure per i trasferimenti nel secondo e nel primo grado già esaurite nei primi mesi di quest’anno, seguiranno:

- un nuovo bando per uffici di secondo grado, che verrà deliberato mercoledì prossimo, 14 maggio e da assegnarsi entro inizio luglio 2025: si tratta di 71 posti, 7 dei quali relativi a sezioni lavoro delle corti e 12 a procure generali;

- un nuovo bando per uffici di primo grado da deliberarsi entro il 16 o il 23 giugno 2025;

- la pubblicazione a dicembre 2025 delle sedi dei 400 m.o.t. nominati con D.M. 4 aprile 2025.

Sono in via di esaurimento, nel frattempo, le operazioni di valutazione della Commissione tecnica per l’ultimo bando di trasferimento nelle funzioni di legittimità. La Terza commissione dovrebbe dunque riuscire entro breve a esaminare anche le 139 domande complessive pervenute dai colleghi che aspirano a trasferirsi in Cassazione o alla procura generale presso la suprema corte.

Stiamo dunque uscendo gradualmente dalla ingestibilità dell’ordinario per tornare alla emergenza quotidiana: due bandi annui per i tramutamenti negli uffici di merito; scoperture medie ridotte entro limiti ben inferiori al 10%; ricorso solo eccezionale agli strumenti straordinari di mobilità, come le applicazioni straordinarie. In compenso rimane irrisolta la questione del personale amministrativo, tanto che alcuni procuratori della Repubblica hanno confidato di temere la copertura integrale degli organici dei loro uffici per l’impossibilità di dotare i sostituti di assistenti. Ma questo è un altro capitolo.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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