

Diario dal Consiglio del 14 giugno 2025
Una valutazione di professionalità dall’esito imprevisto
Nel Plenum del 4 giugno scorso si è trattata la valutazione di professionalità di un collega che presentava criticità sotto il profilo dell’imparzialità e dell’indipendenza da impropri condizionamenti in relazione ad alcuni messaggi scambiati via chat con Luca Palamara.
Si trattava di conversazioni incentrate sull’auto-promozione del magistrato, che ambiva a un posto semidirettivo e che nell’arco di un bimestre aveva sollecitato ripetutamente l’allora consigliere del CSM al fine di ottenere quell’incarico, fino al punto di volere una decisione unanime in proprio favore e pretendere di indicare persino le tempistiche della trattazione in commissione e in Plenum. A tale esito avrebbe dovuto pervenirsi anche a costo di accordi con altri gruppi; il giudice aspirante aveva sollecitato in tal senso il dott. Palamara, suggerendogli pure le possibili soluzioni concrete da adottare, ricordandogli quanto egli si fosse adoperato per il gruppo di appartenenza così da meritare, a suo giudizio, quanto richiesto. Valevano dunque, secondo lui, non solo le sue capacità professionali, ma il suo impegno associativo.
Il tenore delle chat non era per nulla criptico, anzi era molto esplicito e non richiedeva dunque alcuna chiarificazione attraverso la disamina del contesto. Per tale ragione Francesca in Quarta commissione si era determinata, da sola, a esprimere il proprio voto contrario (favorevoli quelli dei consiglieri Mazzola, Nicotra e D’Auria, astenute le consigliere Bertolini e Bianchini) senza predisporre una delibera contrapposta. Si era risolta in questi termini anche nella convinzione che la maggioranza del Consiglio, se nel passato recente era giunto a reputare irrilevanti chat in cui venivano concordati col dott. Palamara i posti da assegnare di intere regioni, difficilmente avrebbe sanzionato una condotta di singola autopromozione, sebbene insistita e vagheggiante accordi tra gruppi e crediti conquistati in campo associativo con forti rimandi a logiche di appartenenza correntizia.
Peraltro, stante il parere favorevole del Consiglio giudiziario, una delibera di valutazione negativa avrebbe dovuto essere preceduta da un preavviso di rigetto col conseguente slittamento di qualche mese della pratica, che già era molto datata.
La previsione si è però rivelata errata e ci ha insegnato che ha senso, anche quando sembra del tutto inutile, continuare a credere che si possa scrivere una storia diversa di quella stagione buia che gli equilibri in seno al Consiglio sembravano voler mandare nel dimenticatoio.
Nel Plenum, infatti, la proposta per il positivo superamento della valutazione di professionalità del magistrato in questione, pur sostenuta dalla maggioranza della commissione, ha riportato 10 voti (di Unicost, di alcuni consiglieri di MI e del cons. Ernesto Carbone), mentre i voti contrari sono stati 11: oltre noi di Area hanno votato contro i consiglieri Fontana, Miele, Mirenda, Romboli, la prima presidente Cassano e il procuratore generale Gaeta). Si sono astenuti il consigliere Papa ed i laici in quota centro destra.
L’astensione di questi ultimi è stata spiegata polemicamente dalla cons. Bertolini, secondo cui la contrapposizione sulla valutazione di professionalità del collega sarebbe frutto di logiche correntizie e non avrebbe fatto altro che creare difformità di giudizio rispetto ad altri magistrati che sono andati esenti da conseguenze in casi analoghi. Marcello le ha replicato con fermezza, evidenziando la linearità tenuta dal gruppo di AreaDG su simili condotte – da sempre censurate ogni volta in cui esulassero da un mera auto-promozione personale e non riguardassero rapporti tra consiglieri in carica – e la mistificazione celata dietro le parole della consigliera, tenuto conto che proprio il gruppo del centro destra per primo aveva concorso sino ad allora a preservare da ogni sanzione i magistrati incorsi in relazioni scorrette con Palamara.
La pratica è quindi tornata in commissione per procedere alla rivalutazione, previa comunicazione all’interessato del giudizio negativo
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello