Proposta

PREFERENZA MULTIPLA
Commissione Luciani

La proposta è il frutto dei lavori affidati dalla Ministra della giustizia Maria Cartabia e conclusi a maggio 2021 dalla Commissione presieduta dal prof. Massimo Luciani. La Commissione era composta anche da altri costituzionalisti nonché componenti o ex componenti del CSM e della sua struttura. Il risultato dei lavori si trovano pubblicati sul sito del Ministero della giustizia. Non risulta che la Ministra vi abbia mai dato seguito.

Scheda

Caratteristiche

  • Innalzamento a 20 del numero dei membri togati eletti al CSM;
  • suddivisone del territorio in diversi collegi a seconda della funzione: un collegio unico nazionale per la legittimità (a), un collegio unico nazionale per i P.M. (b) e 3 collegi per i giudicanti (c);
  • il collegio a (legittimità) elegge 2 candidati, il collegio b (P.M.) elegge 5 candidati, ciascuno dei tre collegi c (giudicanti) elegge da un minimo di 4 a un massimo di 5 candidati;
  • in ogni collegio vengono presentate candidature almeno pari al doppio dei seggi da assegnare;
  • ogni elettore esprime una preferenza per il collegio a (legittimità) e da un minimo di tre preferenze a un massimo di preferenze pari al numero dei seggi da assegnare per gli altri due collegi: se sono state presentate candidature di genere diverso, indica almeno una preferenza per un candidato di genere diverso da quello degli altri;
  • per il collegio unico di legittimità vengono eletti i 2 candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti mentre, per i restanti collegi, viene determinato il quoziente elettorale (calcolato dividendo il numero delle schede valide per il numero dei seggi in palio aumentato di una unità, con incremento del quoziente così ottenuto di una ulteriore unità, trascurando i decimali) e vengono eletti i candidati i cui voti di prima preferenza raggiungono o superano il quoziente elettorale;
  • se residuano seggi si applica un metodo analogo a quello di cui al punto che precede: si verifica se i candidati eventualmente proclamati eletti hanno conseguito voti in eccedenza rispetto al quoziente elettorale; si calcolano tutte le seconde preferenze eventualmente espresse per i candidati proclamati eletti e si distribuisce l’eventuale eccedenza di voti rispetto al quoziente elettorale fra i candidati ancora da eleggere in base alle seconde preferenze dei candidati proclamati eletti, in proporzione (“totale dei voti di prima preferenza conseguiti dai candidati proclamati eletti” : “totale dei voti conseguiti dal candidato ancora da eleggere” = “eccedenza dei voti dei candidati proclamati eletti rispetto al quoziente elettorale”: “quota dei voti da trasferire al candidato ancora da eleggere”); se le seconde preferenze sono espresse a favore di candidati già proclamati eletti, si distribuiscono le eventuali terze preferenze secondo il criterio sopra indicato (e così via); vengono proclamati eletti i candidati che superano il quoziente elettorale.

Vantaggi

  1. Garantisce che il Consiglio sia rappresentativo del pluralismo di idee che caratterizza la magistratura;
  2. dà spazio anche ai gruppi minori;
  3. crea un’ampia platea di candidati;
  4. dovrebbe stimolare i gruppi associativi ad essere aggregazioni fondate su ideali e non su interessi e, di conseguenza, a tornare luoghi di elaborazione di proposte e diversi indirizzi culturali sui temi della giustizia;
  5. il numero di candidati ed eletti dovrebbe favorire, nei fatti, la parità di genere.

Svantaggi

  1. Affida la selezione delle candidature agli apparati dei gruppi associativi;
  2. coloro che non sono legati ad alcuna corrente non hanno alcuna possibilità di essere eletti;
  3. la preferenza multipla potrebbe determinare accordi e “scambi di voti” tra candidati e tra gruppi;
  4. vi è una singolare differenza di dimensione tra i collegi che eleggono i giudici e quelli che eleggono i pubblici ministeri;
  5. non sono previsti specifici correttivi in relazione alla parità di genere.

Obiettivi da perseguire

Assicurare la qualità professionale e morale nonché l’autorevolezza dei candidati e degli eletti
L’obiettivo non è raggiunto

Il sistema premia la maggiore o minore notorietà dei candidati a livello nazionale che può derivare dalla maggiore o minore risonanza mediatica dei procedimenti trattati; inoltre, il voto plurimo rischia di incentivare comportamenti opportunistici.

Evitare la concentrazione degli eletti in pochi grandi centri
L’obiettivo è raggiunto in parte

Quantomeno per i giudicanti, la suddivisione del territorio in tre collegi con minimo 4 eletti per ciascun collegio dovrebbe garantire un’equilibrata distribuzione territoriale degli eletti.

Riavvicinare i magistrati all’autogoverno
L’obiettivo è raggiunto in parte

È verosimile che i vari candidati candidati eletti siano espressione di orientamenti culturali e professionali diversi anche se appare impossibile che candidati “indipendenti” possano essere eletti.

Garantire la rappresentanza di genere
L’obiettivo è raggiunto in parte

Si facilita la rappresentanza di genere prevedendo un gran numero di candidati anche se nulla viene esplicitamente previsto sul punto.

Assicurare che il Consiglio sia rappresentativo del pluralismo di idee che caratterizza la magistratura
L’obiettivo è raggiunto in parte

Il sistema consente la massima rappresentanza delle idee e valorizza il programma culturale che sta alla base della candidatura rispetto alla personalità del singolo candidato; garantisce spazio ai gruppi minori e dovrebbe stimolare le componenti associative a svolgere la funzione di centri di elaborazione programmatica sui temi della giustizia; come detto, però, non dà spazio a candidature indipendenti.

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