Sistema elettorale del CSM

Il tema della riforma elettorale del CSM non è nuovo: dal 1958 ad oggi si sono succeduti 15 Consigli e 7 diverse leggi elettorali. È tornato però di prepotente attualità a seguito di inchieste giudiziarie che hanno messo in luce vere e proprie “spartizioni” nell’assegnazione di incarichi dirigenziali e preoccupanti commistioni tra la magistratura, l’organo centrale del suo governo autonomo e la politica. È opinione comune che i fenomeni disvelati dalle inchieste giudiziarie siano stati favoriti dal sistema elettorale vigente la cui riforma, da tempo invocata dalla magistratura, è oggi ritenuta da tutti necessaria e urgente.

Proposte

Abbiamo esaminato i più importanti tra i diversi modelli elettorali proposti descrivendone le caratteristiche ed evidenziando vantaggi e svantaggi:

Voltare pagina
Convegno online
Roma, 23 giugno 2020
Organizzato in collaborazione con le Università di Roma “La Sapienza”, Torino e Cagliari
Quali riforme per il CSM
Tavola rotonda e dibattito
Giovedì, 18 giugno 2020

Dalla lettera al Ministro alle iniziative più recenti

Il 28 luglio 2020 AreaDG inviò all’allora Ministro Bonafede un documento coi risultati dell’analisi compiuta sino ad allora sul sistema elettorale proposto da lui e su altri suggeriti da costituzionalisti illustri. L’approfondimento è stato ora aggiornato con l’esame dei progetti più recenti, la cui presentazione è stata accompagnata da prese di posizione pubbliche del nostro gruppo che si ritrovano sul sito a favore di soluzioni che, nel limitare il peso delle correnti nella selezione dei candidati, garantiscano al contempo competenza e pluralismo.

Obiettivi

Nel fornire il nostro contributo al dibattito abbiamo scelto di seguire un approccio pragmatico: abbiamo individuato gli obiettivi che una buona legge elettorale dovrebbe soddisfare per attuare il modello di Consiglio Superiore della Magistratura disegnato dalla Costituzione e abbiamo valutato l’efficacia dei principali modelli elettorali proposti rispetto a questi obiettivi.

 
1. Assicurare la qualità professionale e morale nonché l’autorevolezza dei candidati e degli eletti
2. Evitare la concentrazione degli eletti in pochi grandi centri
3. Riavvicinare i magistrati all’autogoverno
4. Garantire la rappresentanza di genere.
5. Assicurare che il Consiglio sia rappresentativo del pluralismo di idee che caratterizza la magistratura.
Voltare pagina
Convegno online
Roma, 23 giugno ore 15.30
Quali riforme per il CSM
Tavola rotonda e dibattito
Giovedì, 18 giugno ore 15
Online

Alcuni contributi di particolare interesse comparsi su riviste online

QUESTIONE GIUSTIZIA
di Valerio Savio
giudice del Tribunale di Roma
26 giugno 2019