Proposta

SISTEMA DEL DOPPIO TURNO
Maggioritario per collegi territoriali e proporzionale per collegio nazionale con liste concorrenti

Nel 2015 il Ministro della Giustizia On. Andrea Orlando istituì una Commissione “per le modifiche alla costituzione ed al funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura” e ne affidò la presidenza a Luigi Scotti, ex magistrato ed ex Ministro della Giustizia. La commissione concluse i lavori con la stesura di un’articolata relazione che affrontava, tra gli altri, il tema della riforma del sistema elettorale del CSM prendendo in esame varie ipotesi e optando, infine, per un sistema a doppio turno, con liste concorrenti nel secondo.

Scheda

Caratteristiche

  • Due turni: il primo maggioritario su più collegi, il secondo proporzionale a collegio unico nazionale;
  • al primo turno si suddivide il territorio in: 5 collegi per i pubblici ministeri, 13 collegi per i giudici, un collegio unico nazionale per i due seggi riservati alla Corte di cassazione;
  • in ogni collegio, con sistema maggioritario puro, viene scelto in base ai voti ottenuti, un numero di candidati di quattro volte superiore a quello dei candidati da eleggere (20 pubblici ministeri, 52 giudici, 8 magistrati di legittimità);
  • se non si raggiunge la parità di genere, passano al secondo turno i candidati più votati e appartenenti al genere meno rappresentato, fino a raggiungere una parità tra i due generi;
  • al secondo turno si passa a un sistema proporzionale con collegio unico nazionale in cui i candidati si raggruppano e contrappongono per liste concorrenti;
  • l’elettore può esprimere due preferenze, purché di genere diverso;
  • i seggi vengono distribuiti proporzionalmente in base ai voti raccolti da ciascuna lista e da ciascun candidato.

Vantaggi

  1. Garantisce nella prima fase la parità di genere e dunque favorisce una rappresentanza effettiva, anche se non paritaria, di entrambi i generi;
  2. dà spazio, quanto meno nella prima fase, a candidature indipendenti;
  3. crea un’ampia platea di candidati;
  4. recupera e valorizza, nel secondo turno, l’associazionismo giudiziario, quale luogo di aggregazione del consenso su base ideale.

Svantaggi

  1. Si vota due volte;
  2. Nel secondo turno la preferenza doppia, anche se di genere diverso, potrebbe determinare accordi e “scambi di voti” tra candidati;
  3. nella seconda fase può esservi difficoltà ad essere eletto per chi non è legato ad un gruppo associativo e per chi non è candidato in un grosso distretto;
  4. vi è una singolare differenza di dimensione tra i collegi che eleggono i giudici e quelli che eleggono i pubblici ministeri;
  5. per la magistratura di legittimità entrambi i turni (uno maggioritario e uno proporzionale) si svolgono con collegio unico nazionale.

Obiettivi da perseguire

Assicurare la qualità professionale e morale nonché l’autorevolezza dei candidati e degli eletti
L’obiettivo è raggiunto

Nel primo turno il sistema favorisce il confronto di capacità, idoneità, caratterizzazioni professionali e culturali, personalità ed esperienze. Recupera poi, in seconda battuta, attraverso le liste, la condivisione di linee ideologiche, culturali e programmatiche.

Evitare la concentrazione degli eletti in pochi grandi centri
L’obiettivo non è raggiunto

Nel secondo turno la preferenza doppia, anche se di genere diverso, può favorire accordi e rendere difficile l’elezione per chi non è candidato di un grosso distretto.

Riavvicinare i magistrati all’autogoverno
L’obiettivo è raggiunto in parte

Nel primo turno il sistema lascia spazio a candidature anche al di fuori dei gruppi associati. Nel secondo turno può esservi difficoltà ad essere eletto per chi non è legato a un gruppo associativo.

Garantire la rappresentanza di genere
L’obiettivo è raggiunto in parte

La parità di genere è garantita nella prima fase. Ciò favorisce una rappresentanza effettiva di entrambi i generi, ma non una rappresentanza paritaria.

Assicurare che il Consiglio sia rappresentativo del pluralismo di idee che caratterizza la magistratura
L’obiettivo è raggiunto

Il pluralismo ideale delle componenti associative e dei valori di cui esse sono portatrici è recuperato nel secondo turno proporzionale a liste concorrenti. Si evita così il rischio proprio dei sistemi maggioritari che è quello di dare forza pressoché esclusiva ad un solo gruppo organizzato cancellando il pluralismo di idee necessario al buon funzionamento del Consiglio.

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