Il lavoro agile nella Giustizia

Risolvere il problema della riservatezza è possibile

L’emergenza sanitaria ha evidenziato l’arretratezza tecnologica del sistema informatico della giustizia. Un problema annoso la cui soluzione non può essere più rimandata

La crisi epidemiologica ha messo in chiara evidenza l’arretratezza tecnologica del sistema informatico della Giustizia e la sua assoluta incapacità di adeguarsi all’emergenza.

Di fatto il lavoro a distanza, per quanto attiene al personale amministrativo, si è limitato ad alcuni applicativi che gestiscono attività amministrative: ma sia il settore civile che quello penale sono rimasti esclusi da tale opzione col blocco conseguente di ogni attività. Eppure, anche nelle agenzie spaziali, che gestiscono procedure ancora più sensibili delle nostre, sono state sperimentate forme di lavoro a distanza.

Appare indispensabile l’avvio di un serio e avanzato progetto per la realizzazione di VPN (virtual private network) che potranno rispondere all’esigenza del lavoro a distanza del personale amministrativo. Questa esigenza prescinde dalla situazione emergenziale e, nel settore penale, risponde alla necessità di consentire ai PM e ai Gip di accedere da remoto agli atti coperti dal segreto istruttorio.