Intervento alla prima sessione: La parola ai protagonisti

Umberto Ghilli
avvocato già tirocinante Tribunale di Firenze

Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza ho intrapreso il tirocinio presso gli uffici giudiziari di cui all’art. 73 del D.L. 69/2013 presso la Corte d’Appello di Firenze. Sono stato assegnato per i primi nove messi alla Sezione Lavoro e per i successivi nove mesi alla Seconda Sezione Penale.

L’esperienza del tirocinio è stata incredibilmente formativa sotto ogni punto di vista, specialmente professionale: per un neo laureato è il primo approccio con le aule di giustizia e avviene da una prospettiva più che privilegiata, ossia quella in cui le contrapposte tesi vengono vagliate per giungere alla decisione contenuta nella sentenza.

Invero, poter assistere alla formazione della decisione nella Camera di Consiglio è un’esperienza che “da sola vale il prezzo del biglietto”, a cui si accompagna l’opportunità di ascoltare il ragionamento logico giuridico del Collegio giudicante che – salvo i primissimi tempi – ha sempre coinvolto noi tirocinanti nell’analisi delle questioni tecniche. Accanto all’attività di udienza i miei compiti consistevano nel coadiuvare il Magistrato affidatario nella preparazione dei fascicoli, partendo dalle attività più routinarie, per passare alle ricerche dottrinarie e giurisprudenziali su temi di particolare interesse ai fini della decisone, fino a giungere alla redazione delle bozze di ordinanze e sentenze.

Ebbene, rimasi subito molto colpito nel constatare come il Giudice fosse chiamato a dover svolgere da solo ogni fase che nel suo complesso compone il procedimento di formazione della decisone, non potendo contare su alcuna figura professionale cui affidare dei compiti, dal più banale (intestazione delle parti del provvedimento) al più impegnativo (ricerche giurisprudenziali o stesure di bozze di decisioni). Il tutto a fronte di un carico lavorativo decisamente pesante: basti pensare che lo studio legale in cui sono associato quale avvocato penalista tratta ogni settimana circa lo stesso numero di fascicoli assegnati al Giudice con cui ho lavorato, potendo, tuttavia, contare su più di dieci professionisti.

Pertanto, ho salutato con piacere l’introduzione della figura del funzionario per l’ufficio del processo con la speranza che anche gli uffici giudiziari possano – finalmente – poter contare su un team di professionisti che coadiuvino il Giudice nel lavoro, al fine di poter migliorare il funzionamento della Giustizia, sia in termini qualitativi che quantitativi.

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