Intervento alla tavola rotonda: L’assetto ordinamentale degli addetti all’UPP

Florindo Oliverio
CGIL Funzione pubblica

La Funzione Pubblica CGIL sin dal 2014 ha indicato la necessità di riformare l’Organizzazione Giudiziaria guardando alle più significative esperienze europee (Spagna, Germania). E coerentemente oggi siamo particolarmente impegnati perché l’Ufficio per il Processo diventi una struttura centrale del funzionamento del Ministero della Giustizia a regime. Una struttura in grado di organizzare le diverse professionalità che concorrono a garantire il diritto alla giustizia nel nostro paese. Per un Ministero in grado di confrontarsi alla pari in Europa. La nostra posizione non è mutata.

La domanda allora è: quanti sono effettivamente convinti di questa necessità? Finora dall’amministrazione e dalla politica non abbiamo avuto riscontri positivi. E senza risorse aggiuntive di bilancio e una progettazione di sostegno, lo stesso PNRR rischia il fallimento.

L’UPP deve tenere insieme funzioni, ruoli, competenze, oggi colpevolmente tenute separate fino a determinare un malessere generalizzato nella totalità degli operatori, che sfocia nelle tante conflittualità oggi presenti: tra i dipartimenti, tra i lavoratori ad essi assegnati, tra dipendenti “storici” e precari, tra le diverse qualifiche professionali.

Bisogna dare applicazione al CCNL delle Funzioni Centrali facendo in fretta il contratto collettivo integrativo con le nuove famiglie professionali. Ri-definire funzioni, ruoli, competenze di tutte e tutti, per riconoscere e valorizzare le tante specificità professionali e orientarle alla mission comune. Spezzando le confusioni di ruolo e responsabilità, a partire da quella tra magistrato e dirigenti amministrativi.

La prospettiva della messa a regime dell’UPP passa inevitabilmente dalla stabilizzazione dei Funzionari addetti all’Ufficio per il Processo. Stabilizzazione che dovrà essere realizzata con gli strumenti che saranno praticabili in ragione della capacità del governo di potere/sapere/volere rinegoziare con l’Europa i termini dei progetti del PNRR.

Per questo abbiamo proposto e continueremo a proporre emendamenti ai provvedimenti legislativi di governo e parlamento finalizzati alla stabilizzazione dei Funzionari AUPP: direttamente, se sarà tecnicamente possibile, ovvero passando per una preliminare proroga dei contratti a tempo determinato al fine di maturare i requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato con procedure agevolate.

Perché ciò si realizzi siamo impegnati con la mobilitazione per modificare il DEF e ottenere dalla prossima legge di bilancio le risorse necessarie (oggi assolutamente assenti). Servono risorse per un piano straordinario di assunzioni (per i funzionari ma anche per il mancato turn over di 15 anni); per i rinnovi contrattuali e la piena riqualificazione del personale già in servizio.

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