Intervento alla tavola rotonda: UPP problemi e prospettive

Carlo Citterio
Corte di Appello di Venezia

Quali risultati in termini di quantità (capacità definitorie e riduzione dei tempi del processo e dell’arretrato) e qualità dell’attività giurisdizionale, di supporto all’attività amministrativa (dalle cancellerie, al monitoraggio del modello organizzativo, alle statistiche, a banche dati?)

QUANTITÀ della giurisdizione

In tutti gli Uffici vi è stato sicuramente una “nuova” produttività.

La valenza di questa “nuova” produttività quanto agli obiettivi PNRR di riduzione tempi processo e arretrato ha esiti aritmeticamente diversi in correlazione alla copertura degli organici di personale amministrativo a tempo indeterminato e di magistrati del singolo ufficio giudicante.

[Emblematicamente, una delle AUPP relatrici ha riferito dell’esperienza del suo impiego in un ufficio GIP che ha avuto 22 funzionari addetti all’ufficio per il processo. La Corte veneta ha avuto inizialmente 22 AUPP (sui 77 previsti) per tutti i propri uffici (ora sono 35). Parliamo di due “significati”, ambiti, progetti, diversi di ufficio per il processo. La prima conclusione importante che queste due realtà indicano è che l’efficacia dell’apporto del nuovo personale a tempo determinato è strettamente connessa con la percentuale di copertura dei nuovi organici, per ora provvisori, nel singolo Ufficio]

L’esperienza veneziana ha un suo peculiare rilievo. Due dati parziali.

In una delle sezioni penali gli AUPP hanno contribuito a definire, tra l’altro (spoglio preliminare fascicoli in ingresso, prescrizioni senza parti civili, occasionale assistenza alle udienze ordinarie), 336 sentenze nel periodo maggio 2022/marzo 2023 (249 nel 2022, 87 ad aprile 2023: 4 + 2 AUPP; 67, 2/AUPP) in procedimenti con reati prescritti ma presenza di parte civile (pertanto con trattazione piena dei motivi su responsabilità, rito, statuizioni civili). Il modello organizzativo è stato quello del “pacchetto completo” [udienza mensile 350di circa 30 processi, studio/decreti citazione e notifiche, bozza relazione-sentenze, verbalizzazione, partecipazione camera di consiglio per processi studiati, notifiche dispositivi, bozza sentenze, deposito].

Una delle sezioni civili ha definito nel medesimo periodo 138 sentenze, essendo stata anticipata rispetto alla programmazione prevista la trattazione dei relativi procedimenti (4 AUPP, con apporti individuali non omogenei).

Mentre però nel settore civile queste anticipazioni hanno condotto ad un effettivo aumento di produttività, nel settore penale quella che era stata ipotizzata come udienza aggiuntiva rispetto alle ordinarie (senza carico per il personale a tempo indeterminato e con minor impegno dei consiglieri) si è risolta nella sostituzione di una delle udienze già previste in passato, perché le gravissime carenze di organico del personale amministrativo e dei magistrati non hanno consentito di affiancare questo aumento agli impegni già previsti che non hanno potuto essere confermati. Di fatto, l’apporto prezioso degli AUPP ha consentito di non aumentare la pendenza non anche di diminuirla significativamente (350 x 3 sezioni sarebbero state 1.000 definizioni/anno in più di quelle ordinarie).

Ciò allerta su una altre due importanti conclusioni:

  1. la valutazione (anche aritmetica) dell’apporto degli AUPP all’andamento dei singoli Uffici deve e dovrà considerare il parametro dato dalle percentuali di contingenti scoperture degli organici di personale amministrativo e magistrati (anche per non continuare a distribuire medaglie di efficienza solo a chi ha la fortuna di muovere da condizioni di favorevoli coperture degli organici e loro generoso rapporto percentuale con la sopravvenienza);
  2. l’impatto dell’ufficio per il processo è strutturalmente diverso nei settori penale e civile/lavoro in ragione della telematicità avanzata del secondo (che per sé richiede minor apporto di tempo lavoro del personale amministrativo rispetto alle plurime incombenze materiali che la realtà ancora cartacea del settore penale tuttora comporta, anche per l’arretratezza dei sistemi informatici di riferimento).

Evidente quindi la potenzialità dell’ufficio per il processo ma ancora una volta la priorità che emerge indiscussa è quella della indispensabilità della copertura degli organici ordinari.

QUALITÀ della giurisdizione

Le potenzialità sono evidenti, sotto due profili:

  • sgravare il singolo magistrato dai provvedimenti seriali e lavorare su una bozza che contenga già i dati conoscitivi che sono il presupposto della decisione;
  • consentire all’Ufficio di avere sotto controllo la tipologia della pendenza e della sopravvenienza, consentendo immediate scelte organizzative pertinenti. Anche questo obiettivo risente ovviamente dello stato degli organici del personale: le attività di maggior rilievo per una migliore qualità (banca dati sezionale, statistiche più selettive, monitoraggio dello sviluppo del progetto organizzativo, studio di modulistica anche informatica più adeguata) sono possibili solo ad organici con scoperture minimali e fisiologiche.

Quella che è stata definita “natura ibrida” degli AUPP (sono funzionari amministrativi, con i relativi poteri/doveri; si caratterizzano per l’assistenza alla concreta attività giurisdizionale, intesa come apporto non solo al lavoro del singolo giudice ma, prima ancora, alle esigenze organizzative del lavoro giurisdizionale complessivo delle singole sezioni) è destinata inevitabilmente ad oscillare sempre più verso l’ordinario lavoro di cancelleria (a scapito della percentuale di tempo dedicato all’attività finalizzata alla decisione in senso stretto) quanto maggiori saranno gli organici del personale a tempo indeterminato (d’altra parte, poco servirebbe un’ottima banca dati sezionale se poi la sezione non riesce a trattare i processi in udienza). D’altra parte, occorre onestamente dar conto che non tutti gli assunti si sono dimostrati pienamente idonei allo svolgimento dell’attività di assistenza prettamente giurisdizionale (è evidente che l’apporto è utile solo se conduce a maggiori definizioni con minor lavoro di quello che per le stesse definizioni sarebbe stato necessario per il singolo giudicante).

Partendo dai risultati e dalle criticità in concreto rilevate (mancate assunzioni – forte turn over – formazione inadeguata) quali potenzialità e prospettive? cosa chiederebbe al csm e al ministero come dirigente distrettuale?

Le potenzialità sono evidenti: si tratta di un apporto di persone che SE ADEGUATAMENTE FORMATE possono dare un contributo determinante perché rispondono a quell’esigenza di spazio intermedio tra ciò che è del giudice e ciò che è della cancelleria che, in genere, finisce con il rimanere onere del giudice o attività in cui il personale amministrativo può essere coinvolto ma più informalmente che per trasparente strutturazione (è la distinzione tra favori e compiti).

Indispensabile è riflettere su quale formazione deve accompagnare l’ingresso e la permanenza dei funzionari AUPP. L’esperienza vissuta ha manifestato una sua certa occasionalità e parzialità, certamente connessa anche alla natura temporalmente limitata del loro impegno (che rende vana una formazione a 360 gradi, sia nel settore amministrativo che in quello giurisdizionale).

Occorre pensare a:

  • formazione preventiva per moduli, sia amministrativi che giurisdizionali, attivabili secondo la concreta destinazione e le contingenti situazioni dei singoli Uffici giudiziari, lasciando contemporaneamente all’affiancamento nelle varie specifiche destinazioni per la formazione più specifica in relazione alle concrete mansioni;
  • selezione che contenga anche un momento di verifica delle competenze per la ‘produzione’ giurisdizionale.

Le prospettive

È indispensabile chiarirsi le idee:

  • per il caso di passaggio dal provvisorio allo stabile strutturato (divenendo anche l’AUPP organico dedicato di personale a tempo indeterminato: si vedrà per esempio l’attuazione del d.lgs. 151/2022), superando la prospettiva della contingente predeterminata maggior produttività e pensando alla ricollocazione strutturale permanente (fermo restando che un efficace ufficio per il processo non può che portare a migliorare quantità e qualità delle definizioni);
  • (anche dei magistrati! che manifestano l’aspirazione, pur comprensibile, a prassi di assistenza personale) se si tratta di ufficio per il processo o ufficio del (singolo) giudice
  • sul rapporto tra personale amministrativo a tempo indeterminato e funzionari AUPP (quale è il senso, obiettivamente confondente se generico, della previsione odierna del possibile inserimento anche dei primi nell’ufficio per il processo? (un mero … “gioco nominalistico”? -> tutta l’attuale cancelleria continua a fare quel che faceva prima ma … “cambia maglietta” e gli AUPP diventano … tirocinanti ex art. 73 ‘evoluti’?);
  • sul fatto che la convivenza nelle stesse persone di attività di assistenza giurisdizionale e attività amministrativa e la qualifica di funzionari ha un evidente riflesso sul tema della doppia dirigenza (ancora torna: la natura dell’AUPP?): chi valuta la performance dell’AUPP?

COSA CHIEDERE

Al CSM?

  • Rifuggire da ogni tentazione di ‘tabellare’ anche l’impiego del singolo funzionario amministrativo, limitando la tabellazione all’impiego ed agli eventuali ruoli organizzativi dei magistrati, lasciando le concrete scelte organizzative nei relativi progetti e programmi di gestione (essi oggetto di valutazione), favorendo il massimo di flessibilità responsabile che è sollecitata dalla diversità delle situazioni locali, irriducibili ad uno schema rigido centralizzato.

Al MINISTERO?

  • riflettere sull’esperienza, verificare l’adeguatezza e la completezza dell’idea da cui si è partiti, completarla, chiarirla e ristrutturarla, concorrendo a sciogliere i punti sopra indicati;
  • assicurare organici copribili e il monitoraggio per la loro permanente copertura.

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