Seminario

Valutazioni di professionalità e conferme negli incarichi dirigenziali

Questi i temi al centro di un primo incontro tra i Consiglieri Superiori e gli eletti nei Consigli Giudiziari nelle liste di AreaDG. Sono stati costituiti due gruppi di lavoro che, partendo dal contenuto del dibattito, faranno da supporto alle iniziative che i componenti del CSM intendono assumere

Incontro tra i componenti del CSM (Giuseppe Cascini; Ciccio Zaccaro; Mario Suriano ed Alessandra Dal Moro) ed i componenti i CG eletti nelle liste di Area, presenti in numero di 25, in rappresentanza dei Consigli di Torino, Milano, Brescia, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, L’Aquila, Napoli, Lecce, Bari, Palermo.

Presente il Coordinamento Nazionale, in composizione variabile.

Confronto su valutazioni di professionalità e conferme, argomenti sui quali si discute da tempo e sui quali da tempo sono state sollevate significative perplessità.

 

Questa la sintesi di un dibattito molto partecipato.

 

Valutazioni di professionalità

1)  I profili problematici

a. Il rapporto tra la valutazione di professionalità e l’eventuale pendenza del procedimento disciplinare

È tema discusso, con due aspetti che possono essere in contrasto: da una parte evitare che le contestazioni disciplinari possano avere un duplice rilievo (sotto il profilo della sanzione disciplinare e sotto il profilo della incidenza del fatto rilevante disciplinarmente sul percorso professionale); dall’altra evitare di licenziare pareri che possano in qualche misura essere del tutto disancorati dal reale contesto in cui si vengono ad inserire, pur dovendosi comunque coordinare il periodo relativo al procedimento disciplinare con quello relativo alla valutazione di professionalità.

È stato sottolineato – e sul punto vi è stata uniformità di opinioni – che ciò che deve rilevare, ai fini della valutazione di professionalità, è il fatto oggetto della contestazione disciplinare, fatto che (diversamente da quanto ora accade) deve essere reso noto al CG che si accinge a redigere il parere di valutazione, indipendentemente dall’evolversi del procedimento disciplinare.

b. I provvedimenti allegati al parere

Da più parti è stata segnalata la necessità di un maggior attenzione nella modalità di selezione dei provvedimenti a campione, che, al di là dell’indicazione del trimestre di riferimento, dovrebbero essere acquisiti con sistema di prelievo automatico (così da evitarsi anomalie nella selezione).

Circa la produzione di provvedimenti da parte del magistrato in valutazione, si è precisato che questa dovrebbe essere limitata ad un numero uguale a quelli estratti a campione (al pari di quanto avviene per le domande per la Corte di Cassazione e la Procura Generale), così da evitare il proliferarsi di tali provvedimenti e rendere maggiormente agevole la gestione delle fonti così acquisite al fascicolo (fermo restando che i provvedimenti rimangono nella disponibilità  del CG e non sempre – quasi mai, a dire il vero – sono richiesti dal CSM).

c. Le fonti di conoscenza