
Se il Ministro alza il livello dello scontro
Oggi il CSM ha approvato - col voto contrario dei consiglieri laici espressi dalla maggioranza governativa e l’astensione della consigliera Nicotra - la pratica a tutela della sua stessa sezione disciplinare, nonché del collega Raffaele Piccirillo, oggetto di violenti attacchi loro portati dal Ministro della giustizia in un discorso pubblico pronunciato a Palermo la settimana scorsa.
La gravità delle affermazioni del Ministro, a tutti ormai note, ha imposto al CSM un intervento di somma urgenza, per stigmatizzare sia i toni di dileggio e intimidazione usati nei confronti del collega, sia le gratuite affermazioni denigratorie rivolte al Giudice disciplinare dei magistrati. Queste ultime affermazioni, in particolare, hanno segnato un salto di qualità, ben evidenziato dagli interventi di Tullio Morello (questo il link al suo intervento) e Marcello Basilico (qui l’altro link), perché sono volte a gettare accuse tanto generiche quanto infondate nei confronti di una articolazione consiliare che svolge funzioni giurisdizionali. Una novità assoluta nella storia della Repubblica.
La Prima commissione, presieduta da Tullio Morello, è riuscita a predisporre in poche ore una proposta di delibera che ha riaffermato principi che dovrebbero essere ovvi (questo il link all’intervento) e l’ha inserita nell’ordine del giorno del plenum di ieri.
La discussione della delibera è stata resa tuttavia impossibile dalla contemporanea assenza di tutti i membri laici di destra, che hanno fatto mancare il numero legale, impedendo la prosecuzione dei lavori di plenum, rinviati a stamattina.
È obiettivamente grave la scelta di impedire il fisiologico svolgimento dell’attività consiliare e oggi abbiamo richiesto al Vicepresidente, prima di tutto, il rispetto del Consiglio e delle sue regole di funzionamento: dunque, nessun rinvio e nessuna inversione dell’ordine dei lavori.
L’ampia condivisione di queste posizioni, fermamente sostenute anche dai componenti di diritto (questo il link al vibrante intervento odierno della presidente Cassano), ha convinto tutti, a conclusione di una frenetica attività di persuasione in cui i togati hanno tenuto il punto sui principi fondanti, a riportare il contrasto sulla pratica a tutela nei limiti della fisiologica dialettica consiliare.
Chi non è d’accordo sul merito o sulla tempistica di una pratica può votare contro la sua approvazione ma non può paralizzare l’attività del CSM, come un giocatore che butta la palla in tribuna.
24 luglio 2025