Comunicato

Il ministro degli interni attacca il procuratore di Torino, ma l’Anm tace

Col proprio silenzio, la Associazione rinuncia a rivendicare l’indipendenza della magistratura e a pretendere un corretto rapporto tra le Istituzioni

L’associazione nazionale magistrati è sempre stata, anche nei momenti più difficili, un presidio di tutela dell’indipendenza, dignità e della funzionalità della giurisdizione, riuscendo a trovare tra le sue diverse anime i momenti di unità e condivisione, in una costante tensione di sintesi indispensabile per riaffermare i valori, comuni a tutti, della Costituzione.

Il silenzio dell’associazione magistrati e i distinguo già operati da alcune componenti associative sulla vicenda nata dall’intervento del Ministro degli interni su di un’indagine giudiziaria ci preoccupano ed amareggiano.

Ci sembra incredibile che possa passare sotto silenzio, o essere in qualche modo giustificato, l’intervento di un ministro che per superficialità, o per prendersene merito, emette un tweet mettendo incautamente a rischio indagini in corso.

Ma ancora più incredibile ci sembra ignorare le reazioni scomposte ed il tono di dileggio che hanno accompagnato il comunicato della Procura della Repubblica di Torino, peraltro misurato nei toni e scevro da qualsiasi polemica politica.

Reazioni unicamente da stigmatizzare, come giustamente hanno già fatto colleghi della stessa sede, e quindi più attenti alla realtà locale, come il Procuratore Generale di Torino e la sezione di Torino della associazione.

Se consentiamo oggi queste modalità facciamo diventare normali certi toni che sino ad ora erano ignoti nei rapporti tra istituzioni, giungiamo a legittimare un imbarbarimento che danneggerà tutti.

Oggi il bersaglio di questa aggressione è stato Armando Spataro, magistrato che per la sua storia e per il suo operato, rappresenta per tutti noi un esempio e un modello, ma cosa avverrà quando l’obiettivo sarà un giudice o sostituto sconosciuto, magari di una sede non primaria?

Per questo invitiamo tutti ad una riflessione: viviamo una situazione del tutto nuova, ma questo non autorizza l’abbandono di valori di rispetto, di dignità, di rivendicazione strenua dell’indipendenza e di un corretto rapporto tra istituzioni che crediamo sempre fondamentale.

Abbiamo sempre sostenuto l’associazionismo e la sua unità, ma questa deve fondarsi e nutrirsi su valori e contenuti di base comuni, che sono quelli che la nostra bella Costituzione ci ha regalato, non su ambiguità e silenzi.

5 dicembre 2018