Comunicato

Giustizia e lavoro agile: sono necessari interventi urgenti

È indispensabile che il Ministero organizzi da subito la possibilità di lavoro a distanza per il personale della giustizia. In mancanza di iniziative in tal senso sarà vanificato, nei fatti, ogni tentativo di garantire adeguata operatività al sistema giudiziario

L’art. 87 del DL n. 18/2020 prevede che, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, il lavoro agile sia la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.

Tale provvedimento, reso necessario dalla drammatica contingenza che stiamo attraversando, ha trovato impreparata per la sua gran parte la pubblica amministrazione italiana, e con essa anche il settore Giustizia, nel quale i processi di telematizzazione e digitalizzazione non hanno avuto uno sviluppo uniforme nelle diverse realtà, e presuppongono una gestione dall’ufficio che, specie per le cancellerie e segreterie giudiziarie, rischia di rendere inattuabile o di scarsissimo impatto l’assegnazione del personale al lavoro agile.

Riteniamo che l’adozione urgente di alcuni interventi e misure da parte del Ministero siano necessari per consentire nell’immediato al personale Giustizia di espletare attraverso il lavoro agile le incombenze dell’attività giudiziaria.

Ciò è indispensabile: sia con riferimento ai numerosi rinvii d’ufficio delle udienze in conseguenza del periodo di sospensione in atto e per quello successivo fino al 30 giugno; sia per provvedere al deposito e all’esecuzione dei provvedimenti che i magistrati stanno emettendo, quando non impegnati nelle emergenze, anche per smaltire l’arretrato. In mancanza di tali interventi è prevedibile un poderoso arretrato del lavoro delle cancellerie che aggraverà ulteriormente le immancabili difficoltà al momento della ripresa dell’attività ordinaria.

È urgente, pertanto, che il Ministero della Giustizia adotti gli opportuni provvedimenti per consentire al personale di cancelleria di accedere ai registri informatici da remoto e in particolare: quanto al civile, ai registri SICID e SIECIC; quanto al penale, alla PEC dell’ufficio e/o a SNT per effettuare per via telematica le notifiche.

Non meno urgente è consentire l’accesso da remoto ai magistrati degli uffici GIP e della Procura al TIAP, così da consentire l’espletamento del lavoro dalle postazioni di casa ed evitare inutili accessi in ufficio.

Confidiamo che il Ministero possa provvedere all’adozione delle misure auspicate, che appaiono indispensabili per assicurare il funzionamento del settore Giustizia in questo difficilissimo momento, per garantire la salute e la sicurezza del personale giudiziario e per favorire una più veloce ripresa dell’attività giudiziaria ordinaria quando l’emergenza sarà terminata.

28 marzo 2020