Comunicato

Congresso mondiale delle famiglie, Ministri e Costituzione

Il modello di famiglia e di società disegnato dalla nostra Costituzione è inclusivo e fa della diversità una ricchezza. È grave che Ministri della Repubblica partecipino ad un congresso che promuove progetti incompatibili con questi principi

Dal 29 marzo avrà luogo a Verona il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie (CWF), un evento che vedrà riunito un movimento globale del quale sono parte associazioni e gruppi da tempo impegnati a promuovere, a vari livelli e con pluralità di azioni, una visione di famiglia, di società e di relazioni umane fondata sulla discriminazione e la negazione della pari dignità delle persone e dei loro diritti.

L’evento darà voce e massima risonanza a esponenti politici e attivisti di organizzazioni, operanti in Italia ed all'estero, i quali, sostenendo di voler tutelare la famiglia tradizionale: propugnano la subalternità delle donne rispetto agli uomini; le relegano in un umiliante ruolo riproduttivo che non contempla il diritto alla maternità consapevole; non riconoscono i diritti delle “nuove famiglie”; considerano l’omosessualità come una devianza da contrastare o una patologia da curare anche forzatamente; non riconoscono i diritti LGBTQI, il divorzio, gli studi di genere; considerano l’immigrazione come fattore di disordine sociale, prima ancora che economico.

Il progetto di società e di relazioni umane che tali movimenti sono attivamente impegnati a realizzare, anche attraverso concrete azioni politiche all'interno dei parlamenti nazionali, è incompatibile con i principi costituzionali e con i fondamenti liberali dello stato di diritto.

Per questo ci stupisce che un tale evento - che per la prima volta si svolge in Italia - sia stato patrocinato dal Ministero della Famiglia e della Disabilità e che ad esso abbiamo deciso di partecipare alcuni Ministri della Repubblica, che sono tenuti al rispetto della Costituzione e dei suoi principi.

La nostra Costituzione riconosce e tutela i diritti e le libertà fondamentali degli esseri umani postulandone la pari dignità, l’eguaglianza e vietando ogni forma di discriminazione. Disegna inoltre un modello di famiglia, di società e di relazioni umane inclusivo, accogliente e rispettoso delle persone: un modello che non si limita ad ammettere la diversità, ma la contempla come una ricchezza.

Tali valori e modelli, che sono alla base della nostra convivenza civile, devono essere osservati e rispettati da tutti.

28 marzo 2019