MARZO
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Diario dal Consiglio del 8 marzo 2019

Dedichiamo l’apertura di Diario al tema scelto dal Presidente della Repubblica per celebrare  quest’anno l’8 marzo: quello delle donne rese schiave e costrette a prostituirsi,  affrontato al Quirinale ieri anche con la coraggiosa e sofferta testimonianza di due giovani donne, Stefania proveniente dalla Bulgaria e Hope,  proveniente dalla Nigeria.

Della loro presenza il Presidente, nel Suo discorso  si è detto “lieto e orgoglioso”,  ricordando che  “Si tratta di uno sfruttamento ignobile a danno di donne, spesso minorenni, provenienti dalla povertà più estrema, da contesti di guerra, da terre aride, che finiscono nelle reti di crudeli trafficanti di persone  Donne terrorizzate…che  possono ricostruire la propria dignità attraverso un percorso di integrazione, che apra le porte di un lavoro e di una casa, che restituisca umanità alle relazioni personali.

E che “Per fare questo c’è bisogno di istituzioni solide, ma anche di una cultura di comunità che sia più forte degli egoismi e dei timori del nostro tempo.”

Sono molte le questioni che in questa settimana ci hanno impegnato e delle quali vogliamo riferirvi per cercare di mantenere l’autogoverno vicino ai magistrati ed agli uffici ma anche per consentire un confronto che ci permetta di migliorare il nostro modo di lavorare.

In Prima Commissione è giunto quasi a termine un lavoro teso alla modifica della circolare relativa agli incarichi extragiudiziari, al quale tutte le componenti, togate e non, hanno lavorato con attenzione in un clima di grande collaborazione e ascolto. Gli obiettivi principali della riforma sono sostanzialmente tre:

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La Quinta e la Terza Commissione si sono riunite in via congiunta per affrontare la questione relativa al ricollocamento dei magistrati che perdono il posto semidirettivo o direttivo che era stato loro assegnato dal Consiglio con delibere che risultano travolte all’esito del giudizio amministrativo di annullamento, questione che non ha una disciplina specifica.
A noi pare che vada considerato che la specificità del caso è data dal fatto che il procedimento complesso che termina con l’annullamento della delibera di nomina produce l’effetto di travolgere il tramutamento deciso, sicchè il magistrato che ne subisce (incolpevolmente) le conseguenze dovrebbe essere ricollocato, ove possibile, nel posto occupato precedentemente con la stessa legittimazione che aveva al momento del trasferimento annullato.

Il primo caso all’attenzione del CSM, quello del dott. Romanelli, dovrebbe essere di agevole soluzione. Il dott. Romanelli, infatti, ricopriva l’incarico di Procuratore aggiunto presso la Procura di Milano allorquando fu nominato Procuratore Aggiunto presso la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, nomina travolta dal giudicato amministrativo e dalla nuova nomina da parte del CSM di altro aspirante. Poiché ad oggi è vacante un posto di Procuratore aggiunto presso la Procura di Milano –posto pubblicato ma non assegnato nemmeno con proposta di commissione- la soluzione ovvia e conforme alle regole sembrerebbe quella di ricollocare il dott. Romanelli nel posto precedentemente occupato, provvedendo alla conseguente revoca della pubblicazione. Diverso è il discorso nel caso in cui il perdente posto occupasse precedentemente un posto, direttivo o semidirettivo, non più vacante al momento del ricollocamento. Per questi casi, che pure verranno presto all’esame del CSM, appare necessario dettare una regola specifica, che ad oggi manca, e che appare difficile individuare. Tra le ipotesi possibili il collocamento in sovrannumero (ovviamente non per i direttivi) che però la legge prevede solo per i componenti uscenti del CSM, il collocamento in un posto di livello equivalente (come stabilito in alcuni casi di perdenti posto a seguito di trasferimento disciplinare) oppure il concorso virtuale in un ufficio di secondo grado (come previsto per i fuori ruolo che ricoprivano un incarico direttivo o semidirettivo non più vacante).

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In Quinta Commissione è passata all’unanimità la proposta del dott. Giuseppe Tigano quale Presidente di Sezione del Tribunale di Caltagirone.

Due sono state le proposte per l’incarico di Presidente sezione lavoro della Corte Appello di Firenze.

Alla proposta di maggioranza della dott.ssa D’Amico è stata affiancata la proposta della dott.ssa Liscio (favorevole Suriano), volta a valorizzare l’esercizio all’attualità delle funzioni specializzate da parte della aspirante.

Di rilievo, poi, due pratiche di conferma in incarichi direttivi (Procuratore della Repubblica di Arezzo) e semidirettivi (Presidente di Sezione penale della Corte di Appello di Torino): si tratta di pratiche delicate su cui abbiamo discusso e rispetto alle quali siamo pervenuti in commissione a posizioni contrapposte. Ne riferiremo all’esito del dibattito in Plenum.

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In Sesta commissione è stata approvata, in accordo con la Scuola, una proposta di modifica del Regolamento sul tirocinio. Tra gli interventi più rilevanti si segnala la previsione del necessario coordinamento, affidato al Consiglio Giudiziario o, ove istituita, alla Commissione MOT, tra formatori decentrati e magistrati collaboratori per la organizzazione del tirocinio, con il necessario coinvolgimento anche dei magistrati RID. E’ stata, inoltre, fissata una regola chiara con riferimento alla possibilità di assumere l’incarico di collaboratore o di affidatario per i magistrati con una condanna o con un pendenza disciplinare. In assenza di una regola esplicita la prassi finora era stata generalmente quella di escludere i colleghi da tali incarichi. Con la nuova previsione si stabilisce che il CSM può negare l’autorizzazione ad assumere l’incarico tenendo conto della gravità dei fatti contestati, dell’epoca in cui furono commessi e della loro possibile incidenza sulla idoneità all’incarico. Infine si è provveduto, sempre in accordo con la Scuola, a rivedere le schede di valutazione che la Scuola deve redigere all’esito del tirocinio e che prevedevano nel giudizio tre opzioni: non adeguato, adeguato, eccellente. Abbiamo ritenuto che una scelta più sobria limitata alla coppia adeguato-non adeguato fosse più che sufficiente e maggiormente corrispondente al principio per il quale i magistrati si distinguono solo per funzioni, senza necessità di caricare i giovani colleghi sin dall’inizio della carriera di un’ansia competitiva che non dovrebbe appartenere alla nostra categoria.
E’ stato poi riavviato dal Ministro il Tavolo tecnico su EPPO. La buona notizia è che si va delineando una soluzione in linea con quanto sostenuto dal CSM nella sua risoluzione del novembre scorso, secondo la quale il potere di designare la terna dei candidati per il posto di Procuratore Europeo deve essere riservata al Consiglio Superiore della Magistratura, trattandosi di incarico di natura giurisdizionale.

In Settima commissione ci preme segnalare che prosegue il lavoro intrapreso per l’esame dei progetti organizzativi delle Procure: come vi abbiamo già riferito abbiamo proposto e condiviso con gli altri membri della Commissione la scelta di non partire subito con l’esame e l’approvazione dei singoli progetti distribuiti tra consiglieri per distretti, ma di incaricare i tre magistrati che collaborano con la commissione ex art. 28 reg. int. di valutare congiuntamente una serie di progetti (perlopiù di grandi uffici) per far emergere le questioni più delicate o ricorrenti che meritano di essere discusse e risolte in via generale ed astratta, per poi poter procedere all’esame di tutti i singoli progetti (e delle loro variazioni) con criteri meditati e uniformi, rimodulati per i piccoli uffici quando necessario secondo presupposti e finalità condivise.

Di estrema rilevanza sarà inoltre il coinvolgimento della Settima commissione nell’attuazione della riforma/ampliamento della Pianta Organica degli Uffici di primo e secondo grado, poiché sulla proposta del Ministero il CSM deve esprimere un parere obbligatorio anche se non vincolante tramite la partecipazione al Tavolo Tecnico permanente istituito presso il Ministero di cui è componente di diritto il Presidente della Settima, Consigliere Miccicchè: stante lo spirito di grande collaborazione e sereno confronto che anima il lavoro della Settima Commissione, al Tavolo Tecnico ed alla discussione circa i presupposti e i criteri della riforma parteciperanno tutti i componenti della commissione interessati (per noi, quindi Alessandra).

Si tratta di un lavoro complesso che deve tener conto di una situazione obiettivamente molto diversificata tra uffici di diversa dimensione e diversa dislocazione, su cui premono flussi di lavoro di diversa consistenza e che sono gravati da pendenze spesso frutto di disfunzionalità obiettive che la riforma dovrebbe tentare di invertire.

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Nel corso del Plenum di mercoledì sono state affrontate alcune delibere che ci pare importante riferire:

  1. abbiamo discusso la nomina di Presidente di Sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua a Vetere, in relazione alla quale, in Quinta Commissione erano state formulate tre proposte: Tommaso Miranda, Francesco Ciocia e Maurizio Conte. Si trattava di comparare profili tutti oggettivamente di valore: noi ci siamo orientati a sostenere il profilo dell’aspirante caratterizzato dalla maggiore esperienza nei diversi settori della giurisdizione penale (il dott. Conte, infatti, oltre ad aver esercitato le funzioni requirenti ad inizio carriera, ha ricoperto per significativi periodi sia quelle di giudice del dibattimento che di Gip/Gup) . Non senza segnalare ancora una volta la necessità di uno sforzo comune di tutti i componenti per ricercare criteri e percorsi condivisi per la selezione dei dirigenti, tali da evitare divisioni che rischiano sempre di apparire come dettate da logiche di schieramento (rischio accentuato da alcuni imprudenti commenti che hanno seguito la decisione). Nella votazione ha prevalso il collega Ciocia con 13 voti (i consiglieri di MI, quelli di A&I, e i consiglieri laici Donati, Benedetti, Lanzi, Basile, il Presidente della Cassazione Mammone); Miranda ha raccolto 8 preferenze (i consiglieri di Unicost, il Procuratore Generale Fuzio, i consiglieri laici Cerabona e Gigliotti) e Conte 4 (Area).
  2. abbiamo all’unanimità, su proposta della settima commissione, respinto l’approvazione di una variazione tabellare relativa ad un concorso interno per il posto di presidente di sezione specializzata del tribunale di Roma; la questione affrontata con motivazione approfondita ed articolata riguardava la correttezza o meno dei criteri utilizzati per l’individuazione nel caso specifico del magistrato con maggiori attitudini a guidare una sezione c.d. specializzata, e quindi il buon governo dell’art.133 Circolare Tabelle (applicabile anche nella comparazione per l’assegnazione dei presidenti di sezione per espresso richiamo dell’art.147 stessa circolare) che prevede debba prevalere “in ogni caso il criterio delle attitudini degli aspiranti desunte dalla positiva esperienza giudiziaria” svolta dal singolo magistrato, nella materia specializzata (o in quella indicata come affine dalla norma stessa); in particolare, nel caso di specie, rilevava una comparazione effettuata in concreto equiparando all’esperienza giudiziaria l’attività svolta “fuori ruolo” (sia pure con incarico pertinente alla materia) e sottovalutando l’esperienza giudiziaria svolta nella materia “affine”, e la valorizzazione ultronea di profili di attitudine organizzativa estranei al giudizio di comparazione richiesto dalla norma, benchè rilevanti ai diversi effetti del conferimento delle funzioni semidirettive; il Presidente dovrà, quindi, effettuare nuovamente la comparazione tra le due aspiranti tenuto conto dei rilievi del Consiglio;

  3. ancora segnaliamo una interessante risposta al quesito posto dal Procuratore di Napoli, relativo ai tempi di espletamento della procedura di designazione dei nuovi sostituti alla direzione distrettuale antimafia, nel quale il Consiglio ha affermato che è consentito al procuratore della Repubblica disporre le procedure per la designazione dei sostituti anche in periodo antecedente i sei mesi dalla vacanza del posto, motivando adeguatamente in ordine alle particolari esigenze organizzative e di funzionalità dell’ufficio, e purchè le concrete attività volte a preparare l’avvicendamento (es. eventuale assegnazione a gruppi di lavoro, specifiche coassegnazioni in vista dell’ingresso, assegnazione di processi a dibattimento in vista dell’ingresso, disposizioni in ordine alla assegnazione dei magistrati uscenti dalla DDA ad altre sezioni, disposizioni sulla destinazione dei ruoli lasciati dai magistrati entranti ..) rispetto all’effettiva assegnazione, non avvenga prima dei 6 mesi previsti dall’art.3, comma 5, della citata circolare;

    e) è stata indicata la data del 20 aprile 2019 per la comunicazione dei Dirigenti ai Consigli Giudiziari del prospetto feriale, e la data del 10 maggio per la comunicazione al CSM del parere dei Consigli Giudiziari. Sottolineiamo tali scadenze per evitare che giungano alla settima commissione prospetti feriali, casomai accompagnati da osservazioni, quando ormai è tardi per poterli utilmente esaminare, come sta effettivamente accadendo ancora oggi.

  4. abbiamo proseguito nella copertura dei posti del bando di tramutamento ordinario di dicembre, esaurendo la procedura con riferimento alle Procure; abbiamo iniziato le delibere degli altri giudicanti, che proseguiranno le prossime settimane.

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Vi salutiamo con qualche nota lieve che riguarda i nostri intervalli-pranzo sempre variamente più allargati (magistrati segretari, magistrati dell’ ufficio studi, assistenti) e piacevolmente “trasversali”, segno di una proficua osmosi che ci farà, speriamo, lavorare sempre meglio. Difficilmente, invece, condividiamo le serate; ognuno, torna a casa, in famiglia, o nell’angolo di Roma dove ha creato un guscio; Ciccio, che è giovane ed instancabile, “decanta” la pressione di tutti questi magistrati cercando di passare le serate con un giro di amici ereditato dal periodo universitario, che propone anche ad Ale quando la vede stravolta e bisognosa di “reset”… I giorni passano in un lampo ed è venerdì senza che ancora si sia riusciti a capire come è passato il lunedì.
Siamo contenti dell’arrivo dei nuovi magistrati segretari, già inseriti oramai nelle diverse commissioni a cui diamo un affettuoso benvenuto.

Vi ringraziamo dell’accoglienza che ci avete riservato nelle diverse sedi la settimana scorsa, e vi auguriamo Buon lavoro e buona settimana ... Vi racconteremo … !

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario