Diario dal Consiglio del 6 marzo 2020
Festa delle Donne
Il Plenum
La settimana del Consiglio è stata segnata dall’impegno di tutti per affrontare con senso di responsabilità, in un clima di confronto e collaborazione, la crisi determinata dall’emergenza sanitaria in atto, per salvaguardare la regolarità del lavoro istituzionale dell’organo di autogoverno, da un lato, e individuare, dopo i primi interventi normativi d’urgenza susseguitisi nei giorni scorsi, linee guida da offrire ai Dirigenti degli Uffici Giudiziari in relazione al manifestarsi dell’emergenza sanitaria, in attesa degli ulteriori annunciati provvedimenti legislativi.
Su proposta delle Commissioni VI e VII è stata, quindi, approvata dal Plenum di giovedì 5 marzo una delibera che, partendo da una ricognizione della ricaduta delle norme varate dal Governo sul funzionamento degli uffici giudiziari, ha indicato presupposti e linee guida comuni per l’adozione di misure ordinamentali atte a consentire la prosecuzione dell’attività giudiziaria in condizioni idonee a contenere l’eventuale incremento del rischio di contagio. In considerazione della continua evoluzione dell’emergenza sanitaria nazionale, ha, inoltre, ritenuto necessario chiedere al Ministro della Giustizia di voler valutare “l’adozione di misure specifiche per gli uffici giudiziari ove si manifesti un rischio di contagio accertato dall’autorità sanitaria, eventualmente anche estendendo, per il periodo ritenuto necessario, le prescrizioni previste nel DL n. 9 del 2.3.2020, ovvero la disciplina delle attività giudiziarie nel periodo feriale nonché le disposizioni sulla sospensione dei termini delle attività processuali. Infine, ha sollecitato la valutazione della modifica delle norme processuali necessaria a garantire la piena utilizzazione in tutti i procedimenti civili e penali delle modalità di svolgimento delle attività giurisdizionali svolte da remoto.
All’esito del nuovo intervento che il Ministro della Giustizia ha annunciato, ci impegneremo per tradurre in linee guida ordinamentali gli aspetti pratici attuativi della normativa primaria che presenteranno maggiore delicatezza e necessità di essere applicati in modo uniforme.
* * *
Tra le pratiche trattate nel Plenum di mercoledì segnaliamo l’attesa nomina del Procuratore della Repubblica di Roma.
Come noto, all’esito dei lavori di V Commissione che hanno visto le audizioni di tutti gli aspiranti, erano state formulate tre proposte: proposta A) per il dott. Lo Voi (cons. Cerabona e Miccicchè); proposta B) per il dott. Creazzo (cons. Mancinetti); proposta C) per il dott. Prestipino (cons. Davigo); astenuti i Cons. Benedetti e Suriano.
All’esito del dibattito, vi è stata una prima votazione che ha avuto il seguente esito:
- Proposta A), Lo Voi, 7 voti (Braggion, Cavanna, Cerabona, D’Amato, Miccicchè, Lanzi, e il Primo Presidente Mammone);
- Proposta B), Creazzo, 6 voti (Ardita, Ciambellini, Di Matteo, Donati, Grillo, Mancinetti);
- Proposta C), Prestipino, 10 voti (Benedetti, Cascini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Gigliotti, Marra, Pepe, Suriano, Zaccaro).
Astenuti: il cons. Basile, il PG Salvi, e il Vicepresidente Ermini.
Alla seconda votazione è prevalsa la proposta C) per Michele Prestipino con 14 voti (Benedetti, Cascini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Gigliotti, Marra, Pepe, Suriano, Zaccaro, Ciambellini, Grillo, Mancinetti e il PG Salvi).
Astenuti: i Cons. Ardita, Basile, Di Matteo e il Vicepresidente.
Nel corso del dibattito, abbiamo espresso rammarico per non essere riusciti a trovare una soluzione condivisa. Eravamo convinti, infatti, che, dopo i fatti di maggio, fosse dovere del CSM, soprattutto su questa nomina, dare un segnale di cambiamento, abbandonando logiche di schieramento ed egoismi di appartenenza. Purtroppo, siamo rimasti inascoltati. Come avevamo anticipato, però, non ci siamo per questo sottratti al dovere di effettuare una scelta e abbiamo deciso di votare la proposta in favore del dott. Prestipino, in quanto ci è sembrato, alla luce di tutte le disposizioni del TU sulla dirigenza, il candidato più idoneo a ricoprire l’incarico.
In particolare, abbiamo ritenuto decisive le seguenti circostanze:
- la piena conoscenza da parte del dott. Prestipino, come emersa nel progetto organizzativo e nel corso dell’audizione, della realtà criminale romana e delle specifiche necessità organizzative della Procura di Roma;
- la rilevantissima esperienza del dott. Prestipino nelle indagini in materia di criminalità organizzata (criterio di valutazione previsto espressamente dall’art. 32 del TU);
- la necessità, dopo i gravi fatti di maggio, di sanare la grave ferita subita dall’Ufficio e di restituire serenità all’ambiente, individuando come dirigente un collega che gode nell’ufficio di unanime considerazione e stima.
* * *
A seguire le delibere assunte dal Plenum all’unanimità, su proposte unanimi della Quinta Commissione.
- Presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano: dott.ssa Paola Ghinoy, attualmente Consigliere della Corte di Cassazione;
- Presidente di Sezione della Corte d’Appello di Venezia – settore penale: dott.ssa Elisa Mariani, attualmente consigliere della Corte d’Appello di Venezia;
- Presidente di Sezione della Corte d’Appello di Milano – settore penale: dott.ssa Valeria De Risi, attualmente consigliere della Corte d’Appello di Milano;
- Presidente di Sezione del Tribunale di Lodi – settore civile: dott.ssa Elena Giuppi, attualmente giudice del lavoro del Tribunale di Lodi.
* * *
Nel Plenum di mercoledì abbiamo poi affrontato una pratica di incompatibilità ambientale riguardante il dott. Tenaglia, sostituto procuratore a Brescia, per la quale la maggioranza della Commissione (Donati, Amato, Basile) aveva proposto l’archiviazione (contrari Zaccaro e Ardita, astenuta Grillo).
Ciccio Zaccaro, nel suo intervento, ha ricostruito con estrema precisione i fatti e ha esposto le ragioni per le quali la richiesta di archiviazione non poteva essere accolta.
In estrema sintesi:
- nel febbraio 2018 vengono pubblicate alcune notizie in merito a indagini della Procura di Bergamo a carico di uno dei figli del procuratore di Brescia;
- alcuni magistrati dell’ufficio, tra cui il dott. Tenaglia, chiedono di sottoscrivere un documento di solidarietà e di vicinanza al procuratore;
- secondo le testimonianze di alcuni magistrati, il dott. Tenaglia avrebbe accusato coloro che rifiutavano di sottoscrivere il documento di essere la “talpa” dei giornalisti;
- il procuratore di Brescia presenta querela nei confronti di uno dei giornalisti, tale Cittadini;
- il 18 luglio 2018 il Cittadini pubblica un articolo nel quale dà notizia di un’indagine della Procura di Brescia su altro figlio del procuratore;
- secondo la testimonianza del dott. Nocerino, procuratore aggiunto e titolare dell’indagine, la notizia in merito alla pubblicazione dell’articolo da parte del Cittadini era a lui pervenuta già la mattina del 17 luglio ed egli l’aveva riferita al procuratore e al dott. Tenaglia;
- il 17 luglio 2018 il dott. Tenaglia trasmette al procuratore un articolo del Cittadini, apparso il 16 maggio 2018, nel quale si dà notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di due soggetti per reati fiscali, nell’ambito di un procedimento del 2014 assegnato al dott. Tenaglia;
- con provvedimento del 17 luglio 2018 il procuratore dispone l’iscrizione del Cittadini nel registro degli indagati per il delitto di istigazione alla rivelazione di segreti e assegna il relativo procedimento al dott. Tenaglia;
- il 23 luglio 2018 il dott. Tenaglia dispone una perquisizione nei confronti del Cittadini e il sequestro del telefono e dell’Ipad;
- il provvedimento di perquisizione viene annullato dal Tribunale per il riesame, in quanto giudicato “esplorativo”;
- un mese dopo, il dott. Tenaglia riceve comunicazione dalla PG di alcuni contatti tra il Cittadini e il Procuratore generale di Brescia e trasmette gli atti alla Procura di Venezia ex art.11 cpp;
- tutti i magistrati sentiti nell’ambito della pratica, a cominciare dal Presidente della Corte, hanno riferito di aver messo in collegamento l’iniziativa nei confronti del Cittadini con gli articoli da questi pubblicati sui figli del procuratore e con i sospetti avanzati dal dott. Tenaglia nei confronti di alcuni colleghi di essere la “talpa” del giornalista.
Nel corso del dibattito ci siamo espressi contro la proposta di archiviazione – che peraltro non conteneva una compiuta ricostruzione dei fatti – ritenendo difficile credere alla coincidenza dell’avvio del procedimento nei confronti del giornalista per una rivelazione di segreto di due mesi prima e relativa ad un procedimento per reati fiscali, proprio il giorno prima della pubblicazione della notizia avente ad oggetto l’indagine sul figlio del procuratore. In ogni caso, abbiamo rappresentato come la perquisizione disposta il giorno 23 luglio 2018 non poteva non essere vissuta: in tutto l’ambiente giudiziario bresciano, come una “ritorsione” per le notizie pubblicate dal giornalista sul figlio del procuratore; dai colleghi, come un’iniziativa “esplorativa” finalizzata ad individuare la “talpa” all’interno dell’ufficio. Per questo abbiamo chiesto di respingere l’archiviazione, eventualmente demandando alla commissione un approfondimento istruttorio in ordine alle direttive impartite dal dott. Tenaglia alla polizia giudiziaria sull’analisi del telefono del giornalista.
Dopo lunga discussione, la pratica è stata rinviata, su richiesta del cons. Mancinetti, alla prossima settimana.
* * *
Vi salutiamo augurando a tutti buon lavoro tanto più in un momento critico come questo e rivolgendo un ringraziamento a tutti i colleghi, funzionari amministrativi e avvocati che, in questi giorni difficili, si sono spesi con responsabilità, lucidità e generosità perché il funzionamento dell’attività giudiziaria proseguisse, pur nelle gravi difficoltà e nell’incertezza di una emergenza sanitaria molto seria, per garantire un servizio essenziale e contribuire a mantenere viva la fiducia nella tenuta delle Istituzioni.
Vi racconteremo … !
Alessandra, Ciccio, Giuseppe, Elisabetta, Mario.