MARZO
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Diario dal Consiglio del 14 marzo 2019


38 anni di carcere e... 148 frustate

Dedichiamo l’apertura di Diario a Nasrim Sotoudeh, la più famosa avvocatessa Iraniana, vincitrice del premio Sakarov per i diritti umani del Parlamento europeo nel 2012, braccio destro della premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, è la più famosa avvocata del Paese, da anni in prima fila per difendere i diritti civili e delle donne. È stata arrestata a giugno del 2018 con l’accusa di spionaggio. Oggi risulta condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate, la pena più severa per un difensore dei diritti umani in Iran negli ultimi anni, secondo le fonti di Amnesty International, per "collusione contro la sicurezza nazionale", "propaganda contro lo Stato", "istigazione alla corruzione e alla prostituzione", e "essere apparsa in pubblico senza hijab", il velo obbligatorio che copre la testa per le donne in Iran.

Come ha detto lei stessa, commentando la durezza del trattamento, le intimidazioni e le umiliazioni che subiscono le donne da lei difese per essersi rifiutate di portare il velo, “l’unico modo per affrontarle è prestare attenzione”.

 

All’inizio del Plenum pomeridiano di Mercoledì 17, Cochita Grillo, componente del Comitato pari Opportunità del CSM, ha ricordato Nasrim.

Ringraziamo Cochita e contribuiamo, anche con il nostro Diario, a “prestare attenzione

All’inizio del Plenum di mercoledì Ciccio ha proposto una riflessione sugli effetti dei tramutamenti in atto all’esito dell’ultimo bando, che abbiamo già condiviso nelle liste, ma che vi riproponiamo poiché si tratta di una questione complessa che riguarda tutti, e su cui presto impatterà la revisione della Pianta Organica per effetto dell’incremento di recente deciso dal Ministro.

“Abbiamo oggi proposto i trasferimenti per i posti giudicanti di primo grado. Ancora una volta abbiamo sedi dove nessuno vuole trasferirsi (e mi duole leggere ancora che nessuno o quasi voglia andare al tribunale di Bari o di Foggia) e sedi dalle quali tutti fuggono (la Calabria fra tutte).
Un problema serio del quale il CSM ed il Ministro si devono fare carico.

E sono certo che il dato empirico delle sedi meno gradite possa essere offerto, in sede di tavolo tecnico, al Ministro per la distribuzione dei posti risultanti dall’aumento delle piante organiche almeno come correttivo ai criteri - invero astratti - che in passato il Ministro ha utilizzato.
Ma gli effetti benefici dell’aumento delle piante organiche - per il quale si deve ringraziare il Ministero - si avranno solo fra qualche anno quando sarà completato il piano di assunzioni ed i posti in più in pianta organica saranno realmente completati. Dunque, non potranno risolvere le gravi scoperture di organico di oggi.

Ad esse si può far fronte con provvedimenti “tampone” come le applicazioni o con il ricorso alle sedi disagiate. Ma sono soluzioni di breve respiro perché risolvono solo il problema di oggi.

Invece di incentivare i colleghi ad andare nei posti meno ambiti (magari lasciando con incentivi posti ancora meno ambiti) si devono pensare vantaggi per chi rimane nelle sedi poco ambite o comunque favorire la migrazione dai posti dove si sta bene ai posti dove si sta male.

Rimane invece, oggi ed ora, il problema di come amministrare giustizia negli uffici con vuoti di organico, conciliando le esigenze dei cittadini utenti e la sostenibilità dei carichi di lavoro dei magistrati che rimangono nelle sedi sfortunate.

I dirigenti devono trovare la fantasia ed il coraggio di sperimentare forme di organizzazione che fronteggino l’emergenza e il CSM deve sostenere questi tentativi, tornando a parlare di criteri di priorità di trattazione degli affari che consentano la loro definizione sulla base delle risorse esistenti in ciascun ufficio.

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Nel corso del Plenum di mercoledì sono state affrontate alcune delibere che ci pare importante riferire:

a) è stata approvata, su proposta della Sesta Commissione, la delibera che approva l’intesa raggiunta nel Tavolo Tecnico tra Ministero e Consiglio, che verrà sottoscritta dal Vicepresidente e dal Ministro, che riguarda la procedura di individuazione della terna dei candidati per il posto di Procuratore Europeo per l’Italia e che fissa i rispettivi ambiti di competenza dei due organi: al CSM spetta la competenza a predisporre il bando sulla base di requisiti già individuati nell’intesa; le domande presentate sono trasmesse al Ministro che formula una proposta; il Consiglio, se condivide la proposta del Ministro, procede alla designazione, in caso contrario restituisce gli atti al Ministro con le proprie osservazioni; il Ministro può recepire le osservazioni del Consiglio oppure ribadire la sua precedente proposta; a questo punto il CSM procede comunque alla designazione della terna, con un onere di motivazione rafforzata qualora si discosti dalla proposta del Ministro.

Si tratta di una soluzione innovativa, anche per la forma adottata del documento di intesa, che ci sembra vada considerata positivamente, in quanto riconosce in via esclusiva in capo al CSM il potere di individuazione dei tre candidati.

È stata premiata la scelta del Consiglio di affermare in maniera netta la inderogabilità della propria competenza in materia di nomine di magistrati in occasione del parere reso sul disegno di legge di delegazione europea, disegno nel quale si prevedeva che il CSM sottoponesse al Ministro una rosa di nove nominativi e che tra questi il Ministro avrebbe scelto i tre da designare.

Nel corso della discussione di detto parere, pur ribadendo la competenza inderogabile del CSM avevamo manifestato in maniera chiara la nostra disponibilità a ricercare, in uno spirito di leale collaborazione, una intesa con il Ministro per definire la procedura di nomina in un caso che presenta oggettivi elementi di novità e di particolarità. Grazie allo spirito di collaborazione che ha caratterizzato i lavori del tavolo tecnico istituito presso il Ministero, al quale partecipa una delegazione del CSM, è stato possibile pervenire all’intesa approvata in Plenum, che consentirà di avviare la procedura di designazione nei termini fissati dalla Commissione europea.

b) è stata deliberata la sospensione per sei mesi, ex art. 10 bis R.D. n. 12/194, di alcuni trasferimenti negli uffici requirenti che avrebbero fatto aumentare le vacanze dell’ufficio “a quo” in misura superiore al 35%. Si tratta di uno strumento utile a limitare l’effetto di desertificazione delle sedi più piccole e meno ambite causato dal “bollettone”.

Ovviamente abbiamo sospeso il trasferimento solo dei colleghi nel numero sufficiente ad evitare la scopertura oltre il 35%. Dovendo scegliere fra più colleghi in uscita, abbiamo trasferito i colleghi i cui uffici di destinazione avevano maggiori indici di scopertura, sospendendo invece il trasferimento verso gli uffici meno gravati. Nel caso di pari indici di scopertura degli uffici ad quem, abbiamo trasferito il collega più anziano, sospendendo invece il trasferimento del più giovane.

c) sono state conferite le funzioni giudiziarie e assegnate le sedi ai MOT nominati con DM 7 febbraio 2018, che prenderanno possesso presso gli uffici di destinazione nel corso del mese di aprile e su proposta della VI commissione, è stato approvato il calendario per il tirocinio dei MOT nominati con DM 12 febbraio 2019.

d) su proposta della Nona Commissione è stata presa in esame la richiesta del Presidente del Tribunale di Genova relativa al rientro in servizio di un magistrato dell’ufficio che il Consiglio Superiore aveva autorizzato ad assumere l’incarico di International Observer nell’ambito del progetto “International Monitoring Operation – Support to the process of temporary re-evaluation of Judges and Prosecutors in Albania”, con esonero totale dalle funzioni giudiziarie per un periodo di tempo di 32 mesi.

La richiesta, dopo l'istruttoria espletata in commissione, è stata disattesa dal plenum, in ragione del contributo che sta fornendo il magistrato in questione nell’attuazione del progetto cui partecipa anche l'Italia e che ha ad oggetto il processo di valutazione dei magistrati albanesi, alla luce del livello di corruzione esistente nel sistema giudiziario albanese.

Abbiamo votato a favore della proposta, in quanto l’importanza e la rilevanza del progetto in corso in Albania non consentiva, a nostro avviso, una soluzione diversa.

Abbiamo, però, richiamato in Plenum la necessità e l’urgenza di una riflessione complessiva sulla disciplina di questi incarichi che pur non essendo tecnicamente fuori ruolo, ne hanno tutte le caratteristiche; e sulle relative ricadute di sistema: per l’ufficio di provenienza, che subisce il congelamento del posto anche per lunghi periodi; per i magistrati interessati, per i quali tali periodi non sono computati nei limiti massimi previsti dalla legge per i fuori ruolo.

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La Quinta e la Terza Commissione si sono riunite in via congiunta per affrontare la questione relativa al ricollocamento dei magistrati che perdono il posto semidirettivo o direttivo che era stato loro assegnato dal Consiglio con delibere che risultano travolte all’esito del giudizio amministrativo di annullamento.

A noi appare di semplice e lineare soluzione la questione nel caso in cui sussista una vacanza nel posto precedentemente occupato dal soccombente in sede contenziosa, tenuto conto che occorre ripristinare la situazione antecedente alla delibera annullata. È il caso del dott. Romanelli, già Procuratore Aggiunto a Milano, posto attualmente vacante. Nonostante il nuovo Procuratore Aggiunto presso la DNA, dott.ssa De Simone, abbia già preso possesso del nuovo ufficio e quindi il dott. Romanelli si trovi attualmente privo di sede assegnata, non siamo riusciti a convincere la maggioranza dei componenti delle due commissioni a procedere subito alla sua destinazione. Vedremo nei prossimi giorni, cercando di comprendere meglio le ragioni di tale resistenza e di riflettere sulle stesse.

Maggiori difficoltà ricorrono nel caso dell’assenza di vacanze nel posto precedentemente ricoperto dal magistrato.

Di qui l’idea largamente condivisa di elaborare, con un atto di normazione secondaria, una disciplina di carattere generale al fine di garantire la prevedibilità delle decisioni poi adottate nel caso concreto nonché l’uniformità di trattamento nell'operato del CSM.

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In Terza Commissione procedono le proposte di trasferimento negli uffici giudiziari di primo grado. Emerge con evidenza che vi sono uffici dai quali tutti vogliono fuggire ed uffici dove nessuno vuole andare. Se si tratta di uffici penalizzati da particolari condizioni ambientali, a nostro avviso si devono prevedere benefici economici o di anzianità per chi vi rimane; se si tratta di uffici poco ambiti per i maggiori carichi di lavoro, si devono rinforzare gli organici al fine di rendere più gestibile il rapporto fra numero di magistrati e quantità di affari trattati.

Sempre in terza, al fine di decidere circa la legittimazione al trasferimento, abbiamo affrontato il caso, abbastanza frequente, in cui la data di presa di possesso delle funzioni (dies a quo del termine di legittimazione) sia stata posticipata per il congedo per maternità (che sospende il tirocinio e sposta in avanti la presa di possesso delle funzioni).

Abbiamo deciso di interpretare la lettera della norma in un senso che eviti discriminazioni della maternità, tutelando, quindi, le ipotesi di congedo obbligatorio. Pertanto, ai fini del computo del periodo di legittimazione, abbiamo considerato anche il tempo in cui la ritardata presa di possesso delle funzioni sia dovuta ad astensione obbligatoria per maternità.

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In Quinta Commissione prosegue l'esame delle pratiche di conferimenti di incarichi oggetto dei bandi pubblicati nello scorso autunno.

All'unanimità sono stati proposti: Claudio Mazza per l'incarico di Presidente di sezione della Corte di Appello di Brescia; Claudia Matteini per l'incarico di Presidente di sezione della Corte di Appello di Perugia; Maria Stella Leone per l'incarico di Presidente di sezione del Tribunale di Cremona e Marco Salvatori per l'incarico di Presidente di sezione del Tribunale di Agrigento.

È stata poi rivalutata la pratica concernente il conferimento dell'incarico di Presidente della Corte di Appello di Lecce, oggetto di annullamento da parte del giudice amministrativo.

Abbiamo deciso, da soli, di sostenere la candidatura di Roberto Tanisi, la cui nomina è stata annullata dal Consiglio di Stato su ricorso del collega Vetrone, già presidente del Tribunale di Potenza. Ancora una volta abbiamo ritenuto di valutare con attenzione il caso specifico alla luce delle ragioni di annullamento e dei due profili professionali in comparazione.

Anche in questo caso il Giudice Amministrativo ha inteso dare maggiore rilievo, in funzione del giudizio di comparazione tra aspiranti, alle precedenti esperienze direttive piuttosto che a quelle semidirettive. Ritenendo che in proposito non si possa rischiare di pervenire ad un giudizio di prevalenza automatico abbiamo valutato con attenzione ed in concreto l’esperienza di Tanisi, già Presidente di sezione del Tribunale di Lecce, ufficio di grandi dimensioni e ricadente nel medesimo distretto del posto a concorso, e concluso, anche alla luce dei risultati raggiunti in termini di abbattimento dell’arretrato, che detta esperienza dirigenziale dovesse essere considerata per impegno e risultati concreti raggiunti, tale da “pareggiare” il presunto maggior valore dell’esperienza direttiva svolta a Potenza dal suo concorrente.

Infine, ci sembra importante chiarire, a proposito degli ordini del giorno di Quinta Commissione che vengono pubblicati settimanalmente sul sito, che negli stessi troverete inserite le pratiche la cui istruttoria è giunta a completamento (con i pareri degli organi di autogoverno locali, o con l’attestazione della partecipazione ai corsi presso la SSM destinati a coloro che aspirano ad assumere funzioni semidirettive o direttive) e che tale inserimento e relativa pubblicazione è (solo) funzionale alla decorrenza dei termini dell’eventuale revoca.

Ciò precisato, la trattazione delle pratiche deve seguire, per circolare, la data di vacanza dei posti a concorso.

Tale criterio di carattere generale è stato, in questa prima fase, parzialmente derogato in ragione della circostanza che solo alcune pratiche erano "complete" sotto il profilo istruttorio, e dunque per evitare una situazione di "stallo" dei lavori della Quinta Commissione. Tanto più l’invio dei pareri attitudinali da parte dei consigli giudiziari e l'espletamento dei corsi organizzati dalla Scuola Superiore della Magistratura perverranno tempestivamente, tantomeno vi saranno ragioni per derogare al criterio stabilito in circolare.

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Quanto alla Settima Commissione segnaliamo che ha preso avvio, con una riunione in Consiglio giovedì pomeriggio il confronto in sede di Tavolo Tecnico permanente circa i criteri di attuazione della revisione della Pianta Organica degli Uffici di merito di primo e secondo grado, poiché, come vi abbiamo già detto, sulla proposta che farà il Ministero, il CSM deve esprimere un parere obbligatorio anche se non vincolante.

Allo stato è all’esame della Commissione, in fase istruttoria, la proposta di revisione del Ministro che riguarda gli uffici di legittimità, sulla quale è stato richiesto il parere al Consiglio Direttivo della Corte.

Nella riunione di giovedì pomeriggio, invece, si è cominciato a discutere, appunto, dei criteri generali con cui affrontare la revisione della pianta organica degli uffici di merito, in un clima di collaborazione, dialogo ed ascolto, di cui vogliamo dar atto tanto alla rappresentante del Ministero, la Dirigente del DOG dott.ssa Fabbrini, quanto alla Presidente di Settima, Consigliere Miccichè, che - senza che fosse scontato - ha subito optato per una modalità di partecipazione aperta a tutti i membri della commissione: scelta che favorisce pluralismo, trasparenza e ricchezza dell’apporto che il CSM, attraverso la Commissione, può offrire al Ministro.

Come è noto a tutti, si tratterà di un lavoro complesso, che deve tener conto il più possibile della concreta realtà degli uffici, quindi di uno status quo obiettivamente molto diversificato per la diversa dimensione e diversa dislocazione degli uffici su cui premono flussi di lavoro di diversa consistenza e che devono fronteggiare pendenze spesso gravate da arretrati frutto di disfunzionalità che hanno cause obiettive (tra cui quelle che abbiamo sottolineato con l’intervento di Ciccio sopra citato) e a cui l’intervento di revisione dovrebbe cercare di dare una risposta.

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Questa settimana abbiamo festeggiato il compleanno di Pina Guglielmi, bravissima e tenerissima collega dell’Ufficio Studi che ha generosamente cucinato per tutti (!!!) gli invitati al buffet allestito presso la segreteria dell’Ufficio stesso.

Giovedì e venerdì Ciccio (insieme ad Eugenio Albamonte) ha visitato gli uffici giudiziari di Bologna e Forlì. Si è trattato di incontri molto partecipati soprattutto dai giovani colleghi, alcuni ancora in tirocinio. Una ottima occasione per parlare di accesso alla magistratura, formazione iniziale, deontologia dei magistrati e regole tabellari, ascoltando le opinioni e cercando di rispondere alle domande di chi, ogni giorno, vive questi temi ... per fortuna, la fatica di Ciccio è stata compensata da abbondanti libagioni.

 

Diamo un affettuoso benvenuto ai nuovi colleghi che inizieranno il tirocinio formativo, e inviamo auguri sinceri a quelli che prenderanno possesso tra poco nelle sedi che abbiamo loro assegnato e che si misureranno con questo lavoro bellissimo, impegnativo, ma denso di significato per la vitalità dello Stato di diritto e la tutela dei diritti delle persone.

 

Buon lavoro e buona settimana...Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario