GIUGNO
14

Diario dal Consiglio del 14 giugno 2019

Trasformare una vicenda drammatica in una opportunità.
Si può farlo e si deve

 

Abbiamo vissuto, come tuti voi, una settimana molto faticosa: nell’occhio di un ciclone senza precedenti nella storia del Consiglio, registrando ogni giorno l’amarezza e l’indignazione dei magistrati riuniti nelle tante assemblee convocate dalle giunte locali della ANM, abbiamo atteso di conoscere meglio i fatti, di comprendere quali sarebbero state le iniziative degli organi competenti, quali le decisioni dei consiglieri coinvolti.

Ma abbiamo cercato, tutti insieme, consiglieri togati e laici, di lavorare con lo stesso impegno in tutte le commissioni. Per sostenere l’autorevolezza e la credibilità dell’Istituzione coinvolta e del Governo Autonomo. Per consentire di differenziare le vicende personali di alcuni consiglieri dal Consiglio e dalla sua attività istituzionale. Per resistere tenacemente al tentativo di rappresentare la vicenda come una notte nera dove tutti i gatti sono grigi e al rischio di una delegittimazione che travolgesse tutto e tutti. Per salvaguardare un’Istituzione che costituisce il presidio dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura, a garanzia di una giurisdizione capace di tutelare i diritti dei cittadini e la loro uguaglianza davanti alla legge, sulle cui macerie avrebbero preso forza progetti di contro-riforma che preoccupano e inquietano.

Ciò che è stato messo in luce è certamente drammatico. Ma questa grande torcia non va spenta, perché rappresenta una grande opportunità di cambiamento, dentro e fuori del Consiglio, che, come tutti gli organi rappresentativi, è anche uno specchio che rimanda l’immagine di una magistratura che deve interrogarsi su se stessa con rigore e lealtà.

Tutti insieme dobbiamo interrogarci sui nodi di fondo che questa crisi ci pone: il significato dell’associazionismo ed il modo in cui lo interpretiamo; le ragioni per cui individualmente lo sosteniamo e alimentiamo; la gestione del governo autonomo a fronte di un’idea nuova di “carriera” che snatura il nostro essere distinti solo per funzioni, svilisce l’esercizio puro e semplice della giurisdizione, alimenta opacità uccidendo il rispetto delle istituzioni, ma anche quello per se stessi. Ciascuno lo deve fare secondo il suo ruolo e le sue responsabilità.

Tutti insieme dobbiamo provare a trovare risposte adeguate.

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Per quanto ci riguarda in questa settimana abbiamo cercato di apportare alcuni primi cambiamenti.

La sospensione volontaria dei consiglieri coinvolti nella vicenda ha portato alla ridefinizione delle commissioni del CSM: in Prima Commissione Cochita Grillo e Giuseppe hanno sostituito il consigliere Luigi Spina dimessosi, e il consigliere Criscuoli (che si astiene volontariamente da ogni attività del consiglio dal 4 giugno ).

In quarta commissione la presidenza è stata assegnata al Consigliere laico Emanuele Basile; mentre in quinta commissione la presidenza è stata assegnata a Mario.

La quinta commissione è stata, inoltre, integrata con i consiglieri Marco Mancinetti e Loredana Miccichè (stante prima la “sospensione” quindi le dimissioni, dei consiglieri Lepre e Morlini).

Con l’accordo di tutti i componenti, tenuto conto del completamento della fase istruttoria per pressoché tutte le pratiche relative al bando dell’ultimo trimestre del 2018, si è stabilito di seguire, quanto alla loro trattazione, il criterio generale fissato dall’art. 68 del Testo Unico della dirigenza giudiziaria; ovvero di seguire in modo rigoroso l’ordine temporale delle vacanze. Inoltre, al fine di garantire la trasparenza dei lavori della commissione, è stato stabilito che nell’ordine del giorno settimanale di quinta commissione saranno indicate le pratiche da trattare prioritariamente rispetto alle altre.

In particolare, la prossima settimana verranno affrontate le pratiche relative al conferimento degli uffici direttivi di Presidente del Tribunale di Nocera Inferiore e di Procuratore della Repubblica dei Tribunali di Fermo e Padova, nonché quelle relative alla nomina del Presidente di sezione civile del Tribunale di Potenza, di Presidente della sezione lavoro del Tribunale di Foggia e di Procuratore aggiunto presso il tribunale di Catanzaro.

Ci pare opportuno segnalare a tutti il regime particolarmente stringente fissato dalla circolare in tema di revoca tardiva, e gli effetti pregiudizievoli sull’ordinato e fruttuoso svolgimento dei lavori consiliari di revoche formulate successivamente alla definizione della proposta di Commissione.

La quinta commissione, oltre ad affrontare gli aspetti organizzativi dei futuri lavori, ha deliberato all’unanimità di proporre il collega Antonio Erminio Di Matteo quale Presidente del Tribunale di Vibo Valentia, e la collega Carla Raineri quale presidente di Sezione civile della Corte di appello Di Milano all’esito dell’annullamento della delibera di nomina di altro magistrato da parte del giudice amministrativo su ricorso della stessa Raineri.

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Nel Plenum di mercoledì sono state deliberate le nomine di due semidirettivi.

Per entrambi erano state formulate due proposte in Commissione.

Per l’incarico di Presidente di sezione civile del Tribunale di Biella ha prevalso la proposta a favore del collega Andrea Carli, da noi sostenuta, che ha riportato il maggior numero di voti rispetto a quella contrapposta in favore della collega Bruno Gian Pio Conca.

In relazione al secondo incarico, quello di Presidente della sezione lavoro della Corte di appello di Bologna, ha prevalso la proposta di maggioranza espressa in favore del collega Carlo Coco, rispetto a quella a favore del collega Claudio Bisi solo da noi votata in commissione.

In entrambi casi abbiamo privilegiato, sulla base degli indicatori del testo unico, il candidato che vantava una maggiore esperienza professionale nel settore da ricoprire.

In particolare, per quanto riguarda la nomina del Presidente della sezione lavoro della Corte d’Appello di Bologna abbiamo rappresentato, nel corso della discussione plenaria, che il collega Claudio Bisi ha svolto funzioni lavoristiche dal 1987, laddove Carlo Coco ha esercitato tali funzioni in via esclusiva solo a partire dal 2005; inoltre Claudio Bisi è consigliere di Corte d’appello dal 2011 e, quindi, vanta anche sotto questo profilo maggiore esperienza rispetto a Carlo Coco, in Corte solo dal 2013; infine, anche in relazione all’ultimo indicatore specifico di cui all’art. 16 della circolare, mentre l’esperienza del dott. Coco è limitata alla presidenza di collegi ed alla collaborazione prestata (in via assolutamente sporadica in occasione di una sua applicazione in Corte nel 2011) per l’adozione di un provvedimento di riassegnazione dei ruoli, il dott. Bisi, aggiunge alla presidenza dei collegi, lo svolgimento di funzioni semidirettive “di fatto” per oltre sei mesi nel 2015, ed il ruolo di Vicario del presidente di sezione dal 2017.

Va riconosciuta al Dottor Coco la presenza di indicatori generali come le esperienze al Segretariato Generale del CSM, al Consiglio Giudiziario, alla Commissione Flussi. Tuttavia, a nostro parere, tali esperienze non sono tali da poter comportare un capovolgimento del giudizio comparativo, di regola fondato sulla base degli indicatori specifici.

Peraltro, anche a voler ritenere gli indicatori generici compensativi della soccombenza del collega Coco sotto il profilo degli indicatori specifici, troverebbe comunque applicazione il criterio residuale della maggiore anzianità di servizio del dott. Bisi, nominato con DM 39/5/1985; dunque, notevolmente più anziano del collega Coco, il più giovane di tutti gli aspiranti al posto in questione essendo stato nominato con DM 1/10/1991.

I nostri argomenti hanno convinto solo due consiglieri laici (Donati e Benedetti), ma hanno certamente insinuato qualche dubbio nei cinque componenti che hanno scelto di astenersi. La proposta in favore del dott. Coco è stata quindi approvata con 10 voti contro i 6 in favore del dott. Bisi. Il nostro auspicio è che nel futuro lavoro della commissione possa giungersi ad individuare un metodo condiviso e costante di valutazione degli indicatori, tale da evitare divisioni.

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Sempre in Plenum è stata deliberata la pubblicazione dei posti direttivi che si sono resi vacanti o che si renderanno vacanti per collocamento a riposo, trasferimento o compimento del periodo massimo di permanenza nelle funzioni. Il termine iniziale per la presentazione delle domande è fissato al 20 giugno; il termine finale al 19 luglio.

Nel Plenum straordinario del 13 giugno 2019, preso atto delle dimissioni del Cons. Gianluigi Morlini da componente del CSM e delle dimissioni del Cons. Paolo Criscuoli da componente supplente della sezione disciplinare, abbiamo eletto all’unanimità, quali componenti supplenti della sezione disciplinare con funzioni giudicanti di merito, i Cons. Michele Ciambellini e Giovanni Zaccaro, cosicché la sezione disciplinare vede ricostituita la terna dei supplenti di cui fa parte Alessandra.

Stanti le intervenute dimissioni anche del Cons. Cartoni, componente stabile della sezione disciplinare, nel Plenum straordinario convocato per lunedì prossimo provvederemo ad eleggere anche il nuovo componente titolare.

Nel medesimo Plenum sono stati deliberati i ricollocamenti in ruolo di Gianluigi Morlini quale giudice del Tribunale di Reggio Emilia (posto precedentemente occupato), e, a sua richiesta, quello di Giuseppe Marra, collocato fuori ruolo presso il Ministero della Giustizia, Dipartimento affari di giustizia, Direttore generale degli affari giuridici e legislativi; il dott. Marra rientra in ruolo quale magistrato addetto all’ufficio del massimario e del ruolo della Corte di Cassazione (posto precedentemente occupato).

Abbiamo trascorso la settimana chiusi in Consiglio a discutere, a ragionare, a leggere gli atti fino a tarda ora; abbiamo dovuto metabolizzare cambiamenti e vicende traumatiche che hanno avuto anche un inevitabile impatto personale, affettivo ed umano.

Fuori, intanto, ci ha sorpreso un’estate esplosa all’improvviso.

 

Buon lavoro e buona settimana... Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario