Diario dal Consiglio del 14 febbraio 2020
Il 6 febbraio scorso Patrick George Zaki si è imbarcato su un volo diretto al Cairo per trascorrere qualche giorno presso la sua famiglia ad Al-Mansoura. Al suo arrivo in Egitto ha trovato ad attenderlo alcuni agenti dei servizi segreti egiziani. Da quel momento Patrick George ha perso la sua libertà.
Il 15 febbraio, il Tribunale di Mansura ha respinto il ricorso per la sua scarcerazione, dopo un’udienza durata dieci minuti come riferisce uno dei suoi avvocati.
Patrick vive a Bologna dove è ricercatore in studi di genere.
I suoi avvocati riferiscono che è stato brutalmente interrogato in aeroporto per 17 ore, picchiato e torturato con scosse elettriche. Ammanettato e bendato è stato trasferito in una struttura di detenzione dove dovrà restare rinchiuso per 15 giorni in attesa del processo.
Le autorità egiziane gli contestano “l’incitamento alla protesta”, la “diffusione di notizie false”, la “istigazione al terrorismo”, per aver espresso sui social opinioni considerate pericolose e per il suo lavoro sui dritti umani.
La sua vicenda ricorda drammaticamente quella di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano scomparso, torturato e ucciso al Cairo fra il gennaio e il febbraio del 2016.
A sostegno di Zaky è partita una mobilitazione che prevede nei prossimi giorni sit-in e altri eventi in varie città italiane, a partire da Bologna, dove l’Università si è mobilitata per contribuire a tenere alta l’attenzione sul caso.
Il Plenum
Il Plenum di mercoledì, presieduto dal Presidente della Repubblica, è stato dedicato alla commemorazione di Vittorio Bachelet, in occasione del 40˚ anniversario della sua scomparsa, cui il Consiglio ha dedicato un libro curato da Giancarlo De Cataldo. Gli interventi programmati, del Vicepresidente, del Primo Presidente e del Procuratore Generale della Corte di Cassazione, di Rosi Bindi e del figlio di Vittorio, il prof. Giovanni Bachelet, e – soprattutto – l’intervento del Presidente Mattarella, hanno rappresentato un momento molto alto e coinvolgente, reso particolarmente toccante dalla proiezione del discorso che l’allora giovanissimo Giovanni fece ai funerali del padre.
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Le pratiche ordinarie sono state quindi trattate nel corso del Plenum di giovedi 13.
I consiglieri D’Amato, Miccichè e Braggion hanno presentato richiesta di trattazione in assenza di pubblicità della seduta di una pratica relativa a valutazione di professionalità di un magistrato, nella quale venivano in esame gli esiti di un procedimento penale e del conseguente procedimento disciplinare, entrambi da tempo conclusi in via definitiva, nel cui ambito non emergevano in alcun modo dati sensibili relativi alla vita privata.
L’art.27 del Regolamento interno prevede la segretazione delle pratiche solo quando ricorrano “motivi di sicurezza” ovvero quando “sulle esigenze di pubblicità prevalgono ragioni di salvaguardia del segreto della indagine penale o di tutela della riservatezza della vita privata del magistrato o di terzi, in particolare nel caso di trattamento di dati sensibili”. La regola è quindi, in disparte i casi di esigenze di sicurezza, quella dell’assoluta prevalenza della pubblicità delle sedute, che soccombe solo a fronte di esigenze di riservatezza relative alla vita privata del magistrato o di terzi o al segreto di indagini penali. La mera circostanza dell’avvenuta sottoposizione del magistrato a procedimento penale o disciplinare, a maggior ragione se celebrato in pubblico dibattimento, non costituisce elemento tale da consentire la sottrazione della pratica alla trattazione pubblica. Abbiamo quindi sostenuto la necessità di mantenere la pubblicità nella trattazione della pratica, in ossequio ai principi di massima pubblicità e trasparenza dell’attività consiliare. La proposta di segretazione della seduta è stata respinta. Peraltro, si tratta di un caso che presenta anche profili di interesse generale, atteso che la Commissione, e poi il Plenum all’unanimità, hanno espresso una valutazione negativa per mancanza del requisito della indipendenza con riferimento a condotte realizzate da magistrato collocato fuori ruolo e nell’esercizio di funzioni amministrative.
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Su proposta della V Commissione sono state approvate le seguenti proposte.
Uffici direttivi
Procuratore Generale di Genova è stato nominato Roberto Aniello, attualmente sostituto Procuratore Generale in Cassazione; la proposta (A) che lo riguardava (votata dai cons. Suriano e Davigo) è prevalsa sulla proposta (B) a favore del collega Mario Pinelli, anch’egli sostituto Procuratore Generale in Cassazione (votata dai cons. Miccichè e Cerabona). Abbiamo sostenuto la proposta A in favore del dott. Aniello perché, pur a fronte di due profili di indiscusso valore professionale, una valutazione complessiva e integrata degli indicatori attitudinali (art. 26 TU) ci ha indotto a ritenere il profilo del dott. Aniello maggiormente completo e idoneo a ricoprire l'incarico in esame, alla luce delle esperienze maturate da entrambi i candidati in relazione all’indicatore specifico di cui all’art. 20 TU (funzioni di secondo grado, di legittimità e di coordinamento nazionale, peraltro complessivamente più durature nel profilo del dott. Aniello), delle maggiori esperienze organizzative sviluppate dal dott. Aniello, nonché della maggiore varietà e completezza del suo profilo professionale in relazione alle funzioni esercitate (sia requirenti che giudicanti), unita ad un consolidato esercizio di funzioni requirenti (di primo grado e di legittimità); peraltro, va sottolineato, che, anche a voler ritenere i due profili di professionalità equivalenti quanto ad attitudini e merito (il che come detto a nostro avviso non è), il dott. Aniello avrebbe dovuto prevalere in considerazione della maggiore anzianità nel ruolo (art. 24 TU). La proposta in favore del dott. Aniello ha ottenuto 13 voti (Ardita, Cascini, Ciambellini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Di Matteo, Grillo, Mancinetti, Marra, Pepe, Suriano e Zaccaro) contro 8 voti in favore del dott. Pinelli (Benedetti, Braggion, Cavanna, Cerabona, Donati, D’Amato, Gigliotti, Miccichè) e 3 astenuti (il Primo Presidente, il Procuratore Generale e il Cons. Basile).
Uffici semidirettivi
All’unanimità sono stati nominati:
- Presidente di sezione della Corte d’Appello di Brescia Manuela Maria Rosa Cantù, attualmente consigliere della Corte d’Appello di Brescia;
- Presidente di sezione della Corte d’appello di Venezia Rita Rigoni, attualmente consigliere della Corte d’Appello di Venezia.
Sono stati nominati invece a maggioranza:
- quale Presidente di sezione della Corte d’Appello di Venezia, Guido Santoro su Cinzia Balletti attualmente entrambi consiglieri di Corte d’Appello a Venezia. Abbiamo, in questo caso, votato in favore del dott. Santoro in quanto, pur risultando la dott.ssa Balletti in possesso anch’ella di elevate capacità organizzative (al pari di Santoro), il primo vanta una esperienza nel settore civile, ossia quello proprio della previsione tabellare dell’incarico assegnato, notevolmente superiore.
- quali Procuratori aggiunti a Roma Ilaria Calò, e Stefano Pesci, entrambi attualmente sostituti procuratori a Roma. La dott.ssa Calò è prevalsa sul dott. Cirielli proposto in Commissione dal cons. Miccichè; il dott. Pesci, invece, è prevalso sul dott. Maiorano anch’egli proposto in Commissione dal cons. Miccichè. Nel corso del Plenum sono state discusse, e respinte, le proposte avanzate, per ragioni diverse, dai Cons. Di Matteo e Miccichè, di ritorno di entrambe le pratiche in commissione. Il Cons. Di Matteo ha motivato entrambe le richieste con riferimento alla posizione, a suo giudizio meritevole di considerazione, di un collega non destinatario di alcuna proposta in Commissione. La Cons. Miccichè, invece, ha chiesto il ritorno in Commissione della prima pratica, in quanto nella motivazione relativa alla proposta Calò si faceva riferimento al giudizio espresso in occasione della VI valutazione di professionalità, che riguardava anche un periodo (di sei mesi) successivo alla vacanza, e ha mantenuto la richiesta anche dopo che il relatore ha modificato la motivazione aggiungendo che il richiamo doveva intendersi esclusivamente alla valutazione relativa al periodo precedente la vacanza. Per la seconda pratica, ha chiesto invece il ritorno in Commissione per consentire una più approfondita valutazione di una potenziale situazione di incompatibilità, in quanto la moglie del dott. Pesci è già Procuratore aggiunto nel medesimo Ufficio. Il relatore della proposta ha spiegato che – come si evince chiaramente dalla motivazione – la questione era stata già approfondita e valutata dalla Commissione in via incidentale. La circolare in materia di incompatibilità, infatti, prevede che le situazioni di eventuale incompatibilità di due magistrati all’interno dello stesso Ufficio, debbano essere sempre valutate in concreto con riferimento a due parametri: la credibilità della funzione e i possibili intralci al regolare andamento del servizio (art.30 della circolare), e quindi la valutazione non può essere fatta ex ante e in astratto in sede di conferimento dell’incarico. La proposta in favore della dott.ssa Calò è stata approvata con 12 voti a favore (Benedetti, Cascini, Cerabona, Ciambellini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Grillo, Mancinetti, Pepe, Suriano e Zaccaro) contro 3 voti in favore del dott. Cirielli (Braggion, D’Amato, Miccichè) e 7 astenuti. La proposta in favore del dott. Pesci ha ottenuto 11 voti (Benedetti, Cascini, Cerabona, Ciambellini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Grillo, Mancinetti, Suriano e Zaccaro) contro 4 voti in favore del dott. Maiorano (Cavanna, D’Amato, Di Matteo, Miccichè) e 7 astenuti.
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Su proposta della VI commissione, è stato approvato il parere sul DL 161/2019, in materia di intercettazioni. La delibera analizza i punti salienti del testo normativo, che modifica il D.Lgs. 216/17 e vaglia le alternative e i nodi applicativi derivanti dalla riforma. Nel corso del dibattito abbiamo dato atto al Ministro della Giustizia della serietà dell’intervento adottato, che elimina molte delle criticità contenute nella riforma del 2017. Allo stesso tempo abbiamo invitato il Ministro ad intervenire in sede di conversione del decreto per dettare una disciplina chiara e coerente sul tema dell’utilizzabilità dei risultati delle intercettazioni in altri procedimenti (art. 270 c.p.p.), tema sul quale è intervenuta una recente pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione, che desta notevoli perplessità e che conduce, anche a seguito delle norme da ultimo introdotte con il Decreto legge, a conseguenze decisamente irrazionali.
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I lavori di Commissione
In Terza Commissione è iniziato il confronto sulle modifiche alla Circolare sui tramutamenti, nella parte relativa alle nomine in DNA, Massimario, Cassazione e Procura Generale. La Commissione ha proceduto all’audizione del Procuratore Generale della Cassazione e del Primo Presidente. La prossima settimana saranno sentiti il Procuratore Nazionale Antimafia e il Direttore dell’Ufficio del Massimario.
In Quinta Commissione, sono state deliberate le seguenti proposte di nomina, tutte all’unanimità:
- Per l’incarico di Presidente del Tribunale dei Minorenni di Catania il dott. Roberto Di Bella;
- Per l’incarico di Procuratore della Repubblica di Monza il dott. Claudio Gittardi;
- Per l’incarico di Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia il dott. Antonio Minchella;
- Per l’incarico di Presidente di sezione penale della Corte di Appello di Venezia la dott.ssa Elisa Mariani;
- Per l’incarico di Presidente di sezione penale della Corte di Appello di Milano la dott.ssa Valeria De Risi.
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Vi salutiamo augurando a tutti una buona settimana ... Vi racconteremo … !
Alessandra, Ciccio, Giuseppe, Elisabetta, Mario