LUGLIO
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Diario dal Consiglio del 12 luglio 2019

Il 10 luglio 1976 sono passati solo 32 giorni dall’omicidio di Francesco Coco, Procuratore Generale della Repubblica di Genova, il primo magistrato a cadere per mano terrorista.

Vittorio Occorsio è appena uscito dal garage della sua abitazione, a bordo della propria autovettura, diretto in Tribunale perché di turno presso la VII sezione penale. È il suo ultimo giorno di lavoro prima delle ferie: non ha più la scorta da più un mese, malgrado in città campeggino ancora le scritte contro di lui.

Viene ucciso da esponenti dell’eversione di destra. Dopo aver condotto le prime indagini sulla strage di piazza Fontana, comprendendone le dinamiche profonde ed esortando i colleghi ad ampliare le indagini ai mandanti occulti della strage, aveva indagato i fascisti di Ordine Nuovo e la sua inchiesta aveva portato allo scioglimento d’autorità del partito. Quando fu ucciso stava istruendo un nuovo processo contro Ordine Nuovo (che aveva scoperto essere stato ricostituito), forte di uno speciale livello di conoscenza dei collegamenti fra criminalità organizzata, massoneria deviata, eversione di destra e potere politico.

A Mario Amato vengono affidate le inchieste seguite da Vittorio Occorsio.

L’attività investigativa di Mario Amato è costretta a districarsi all’interno di una nebulosa di personaggi e sigle, spesso sorrette da ramificate reti di complicità. Lavora in assoluta solitudine, mentre deve continuare ad occuparsi anche del “lavoro ordinario”. Diviene il bersaglio di denunce ed esposti, davanti ai quali riceve scarsissimo aiuto; spesso vengono a mancare anche le testimonianze di solidarietà.

Quando tra il marzo e il giugno del 1980 Mario Amato viene convocato in audizione, per due volte, avanti al Consiglio Superiore della Magistratura - l’’occasione è data da un documento sottoscritto da quasi tutti i Sostituti della Procura di Roma, riunitisi in assemblea - lo squarcio aperto dalle sue dichiarazioni è gigantesco; e lascerà toccare con mano (oltre a quanto si agita nella dimensione dell’estremismo di destra) lo stato di desolante criticità in cui versano la Procura di Roma, e la sua direzione, la mancanza di strumenti idonei a far fronte a un’emergenza così grave e la mancata collaborazione interna.

La lettura completa delle audizioni consente di comprendere la storia umana e professionale di un magistrato costretto a lavorare/indagare su un fenomeno criminale vastissimo in una condizione di isolamento, spesso di vera e propria emarginazione, la sua capacità di comprendere i problemi sottesi ai fatti esplorati durante le indagini, le angosce e il desiderio di operare e ottenere risultati migliori, avendo sempre come unico faro il servizio delle istituzioni.

La situazione di isolamento in cui matura l’omicidio di Mario Amato emerge con lucida chiarezza nel cosiddetto “memoriale”: una bozza di esposto da lui scritto che sua moglie trasmetterà al Consiglio (ed all’autorità giudiziaria) dopo l’omicidio, che avvenne il mattino del 23.6.1980 mentre Amato si recava a prendere l’autobus per andare al lavoro. È l’ultimo magistrato vittima del terrorismo.

Solo dopo la morte di Mario Amato si formò un pool all’interno della Procura capitolina che, in breve tempo, grazie soprattutto al lavoro ed alle intuizioni del magistrato, conseguì risultati istruttori straordinari, cambiando radicalmente il modo di lavorare in tutte le indagini di eversione politica e terrorismo, di destra e di sinistra e anche in quelle di criminalità organizzata.

(sintesi liberamente tratta dalla sezione del sito del Consiglio “Per non dimenticare”).

 

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Le vicende umane e professionali di Vittorio Occorsio e Mario Amato, che si intrecciano con la storia del nostro Paese, nessuno le dovrebbe dimenticare, perché trasmettono il significato profondo del “vivere” i valori costituzionali: nell’esercizio delle funzioni istituzionali come in ogni momento cui la vita civile chiama ciascuno di noi.

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Riprendiamo il nostro Diario, dopo una settimana densa, scandita soprattutto dall’esame delle istanze di ricusazione di Luca Palamara, dalla successiva discussione del merito dell’incolpazione disciplinare che lo riguarda, e dalla decisione relativa alla misura cautelare richiesta dalla Procura Generale. Dell’Ordinanza trovate ampia ricostruzione sui giornali.

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Ma anche il lavoro ordinario prosegue.

Quanto al Plenum di mercoledì, segnaliamo:

  1. la pubblicazione del bando per il posto direttivo di Procuratore Generale presso la Corte di cassazione (termine iniziale per le domande 12 luglio 2019; termine finale 9 agosto 2019);
  2. la pubblicazione del bando per 31 posti vacanti semidirettivi (il termine iniziale per presentare le domande è fissato al 2 settembre 2019; quello finale al 23 settembre 2019);
  3. le nomine decise all’unanimità su proposta della Quinta Commissione:
    • direttivi: Presidente del Tribunale di Vibo Valentia, il dott. Antonio Erminio Di Matteo, attualmente magistrato di sorveglianza a Napoli; Presidente del Tribunale di Vercelli, la dott.ssa Michela Tamagnone, attualmente Presidente di sezione del Tribunale di Torino; Procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Lecce, la dott.ssa Simona Filoni, attualmente sostituto procuratore a Bari
    • semidirettivi: Presidente di sezione del Tribunale di Vercelli la dott.ssa Enrica Bertolotto, attualmente giudice del Tribunale di Alessandria; Presidente della sezione lavoro del Tribunale di Torino la dott.ssa Daniela Paliaga, attualmente giudice del lavoro del Tribunale di Torino; Presidente di sezione del Tribunale di Lagonegro, il dott. Silvio Piccinno, attualmente giudice del tribunale di Lecce; Presidente della sezione lavoro del Tribunale di Napoli, il dott. Paolo Landi, attualmente Presidente della sezione lavoro del Tribunale di Nola.
    Su nostra proposta è stato, invece, deciso il ritorno in commissione della pratica relativa alla nomina della Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Ancona, poiché con riguardo all’aspirante (proposta all’unanimità in commissione) emergeva una situazione di potenziale incompatibilità con il coniuge, esercente la professione forense nella sede di Ancona e nel settore penale, che ritenevamo meritevole di esame ed approfondimento in via antecedente rispetto al conferimento dell’incarico. Nel corso del Plenum v’è stata un’approfondita e interessante discussione sul tema dell’incompatibilità, tema assai delicato che involge il valore costituzionale dell’imparzialità della funzione. In particolare, si è affrontata la questione della possibilità o meno di vagliare in sede di conferimento dell’incarico la situazione di potenziale incompatibilità e di valutare, con giudizio prognostico ed eventualmente sentendo il magistrato interessato, la possibilità di rimuoverla in concreto dopo il conferimento dell’incarico. La nostra proposta di ritorno in Commissione in funzione dell’approfondimento della questione e dell’eventuale istruttoria è stata approvata con 10 voti favorevoli (oltre a noi, Benedetti, Braggion, Cavanna, Cerabona, Mancinetti, Miccichè), 8 contrari (i quattro rappresentanti di A&I, Basile, Ciambellini, Gigliotti e Lanzi) e un astenuto (Grillo).
  4. su proposta della Settima commissione, è stata definita una Pratica di Vigilanza del CG di Torino che ha interessato il Tribunale di Novara. La norma primaria (art. 15 comma 1 lett.d del D.Lgs n.160/2006) prevede che la relazione conclusiva del procedimento di vigilanza sia inviata unicamente al Ministro; la Risoluzione del CSM del 1.7.2010 prevede anche l’invio al CSM per rendere “il vertice organizzativo dell’amministrazione giudiziaria… edotto di circostanze rilevanti nell’andamento degli uffici giudiziari e sia, così, posto in condizione di azionare gli strumenti necessari per correggere eventuali distorsioni ed assicurare in tal modo il corretto funzionamento del governo autonomo”. All’esito dell’istruttoria, tenuto conto delle controdeduzioni dei Dirigenti dell’Ufficio sui rilievi che il CG aveva ritenuto di formulare (contraddittorio che il CG, invero, non aveva ritenuto realizzare prima di concludere) non è risultato necessario attivare alcuno strumento ordinamentale in sede di autogoverno, stante l’infondatezza o il superamento delle criticità rilevate; sicché il Plenum all’unanimità ha deliberato di prendere atto dell’esito dell’attività di vigilanza compiuta dal CG di Torino sul funzionamento del Tribunale di Novara e delle controdeduzioni rese in proposito dal Presidente del Tribunale e dalla Presidente di sezione.
  5. su nostra proposta il Plenum ha, altresì, deciso con ampia maggioranza il ritorno in commissione di una pratica di Prima Commissione relativa all’autorizzazione richiesta da un collega, sostituto procuratore della Repubblica, relativamente ad un incarico extragiudiziario di consulenza conferito dal Ministro per gli affari Europei; si è ritenuto, infatti, meritevole di ulteriore approfondimento, il tema della compatibilità di siffatti incarichi (che è essenziale siano anzitutto ben chiariti quanto a impegno orario e congruità del compenso) con il permanere “in ruolo” del magistrato chiamato ad un incarico strettamente fiduciario da un organo politico; tema assai delicato sotto il profilo dell’immagine di indipendenza e di imparzialità della funzione giurisdizionale su cui in una precedente occasione avevamo espresso una posizione rimasta del tutto isolata.

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Venendo ai lavori di Commissione ci pare importante riferirvi che:

in Terza Commissione sono stati depositati dalla commissione tecnica i giudizi sugli aspiranti ai sette posti per la Procura Generale presso la Corte di Cassazione. Come avevamo annunciato, nelle nostre proposte ci faremo guidare da tali giudizi e dalla valorizzazione della carriera nella giurisdizione dei concorrenti. Immaginiamo che la verifica in concreto del funzionamento di questo concorso (e dei profili professionali particolarmente apprezzati dalla commissione tecnica) possa darci ulteriori spunti per le proposte di modifica alla circolare sull’accesso alle funzioni di legittimità.

Entro fine luglio sarà bandito il concorso per i posti di primo grado con la ragionevole aspettativa di definirlo per fine ottobre. Si tratta - assai probabilmente - dell’ultimo “bollettone” prima della individuazione delle sedi da destinare ai MOT (che dovrebbero scegliere le sedi di destinazione a gennaio 2020 e prendervi servizio l’estate 2020; mentre la ulteriore generazione di MOT dovrebbe ragionevolmente cominciare il tirocinio generico nel tardo autunno 2019). Dunque, questa è l’ultima occasione per chi voglia trasferirsi con l’auspicio che i tempi di scopertura delle sedi “di uscita” siano (anche con una saggia pubblicazione dei decreti ministeriali di trasferimento) il più possibile prossimi alla presa di possesso dei “nuovi” colleghi.

In Quinta Commissione sono stati proposti all’unanimità il dottor Giuseppe Borrelli, attualmente Procuratore Aggiunto a Napoli, quale Procuratore della Repubblica di Salerno; il dottor Mario Samperi, attualmente Presidente di sezione del Tribunale di Messina, quale Presidente del Tribunale di Patti; il dottor Maurizio Cardea, attualmente sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, quale Procuratore Aggiunto di Potenza.

Sono state rinviate alla prossima settimana la trattazione e la decisione in ordine alle pratiche concernenti la nomina del Procuratore della Repubblica di Pistoia, del Presidente del Tribunale di Ferrara, e dei Procuratori Aggiunti presso il Tribunale di Napoli.

Tenuto conto dell’ordine delle vacanze, la prossima settimana saranno trattate in via prioritaria anche le pratiche concernenti il conferimento degli incarichi direttivi di Procuratore della Repubblica di Brescia (vacanza 5/11/2018), di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma (vacanza 5/11/2018), di Presidente del Tribunale di Padova (vacanza 8/11/2018); nonché degli incarichi semidirettivi di Presidente di sezione del Tribunale di Palermo (vacanza 11/7/2018), di Presidente di sezione del Tribunale di Brescia (vacanza 16/7/2018) e di Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Perugia (vacanza 23/7/2018).

In Settima Commissione è ripreso il proficuo confronto con il Ministero - in sede di tavolo tecnico permanente - sulla complessa materia dell’ampliamento della pianta organica. La proposta del Ministero sulla quale dovrà pronunciare il suo parere il CSM dovrebbe arrivare alla fine di settembre.

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Vi salutiamo con il rinnovato proposito di trasformare in una risorsa quella che è stata una vicenda drammatica per il Consiglio: l’occasione per rafforzare il contributo al ripensamento e al rinnovamento delle dinamiche del confronto interno cui sin dall’inizio della Consiliatura ci siamo impegnati, forti di un mandato chiaro in tal senso.

È chiaro, d’altronde, che un vero, stabile, credibile rinnovamento deve avere riscontro anche al di fuori del Consiglio… e siamo contenti delle numerose candidature emerse per le elezioni suppletive, un segnale che, da un lato, rafforza l’ANM, che aveva auspicato questo risultato, e, dall’altro, dimostra che i magistrati credono nel loro autogoverno e intendono viverlo e difenderlo.

 

Buon lavoro e buona settimana... Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario