SETTEMBRE
27

Diario dal Consiglio del 27 settembre 2019

Lady Brenda Hale, la prima donna presidente della Corte Suprema britannica, e il “rule of law”

La Corte Suprema Britannica, si è pronunciata sulla nota decisione di Boris Johnson di bloccare i lavori della House of Commons per cinque settimane, dal 10 settembre al 14 ottobre. Il fronte anti-Brexit lo aveva accusato di voler silenziare il Parlamento in un momento cruciale della storia britannica. Per questo la Corte ha affermato l’illegalità della decisione, riaffermando il rule of law, lo Stato di diritto, che gli inglesi stessi hanno inventato, nel 1215, con la Magna Charta.

Dedichiamo il nostro Diario a questa limpida decisione, che riporta in primo piano il tema del rapporto fra potere politico e potere giudiziario: “un leone” che troppo spesso ancora oggi il “trono” vorrebbe accucciato ai suoi piedi, per parafrasare la celebre frase di Sir Francis Bacon.

Prendiamo a prestito, per sottolinearei nodi della decisione, le parole di un giovane collega, Ilario Nasso (che ringraziamo), che osserva come, sebbene la sentenza ripristini la legalità nella (e della) plurisecolare forma di governo inglese, i suoi argomenti sono esportabili in tutte le liberal-democrazie.

La sentenza della Corte suprema inglese interroga la costituzione britannica sui limiti della decisione politica, e sulla (speculare) estensione del sindacato giurisdizionale.

 I giudici londinesi ci ricordano che il costituzionalismo è sia la premessa sia la conclusione di ogni ragionamento – filosofico e giuridico – sui confini del potere, e lo fanno ripercorrendo la storia dell’ordinamento d’oltremanica (dove – non a caso – il parlamentarismo è nato).

Due, dunque, le questioni principali al vaglio della Corte:

1) “The first question is whether the lawfulness of the Prime Minister’s advice to Her Majesty is justiciable”.

Il giudice, in sostanza, può valutare la legalità della scelta “organizzativa” del Primo Ministro, formalizzata dalla Regina?

La risposta è affermativa e perentoria: “There is no doubt that the courts have jurisdiction to decide upon the existence and limits of a prerogative power”.

2) Come compiere, allora, una tale valutazione?

Riflettendo per principi generali.

“Two fundamental principles of our Constitution are relevant to deciding that question. The first is Parliamentary sovereignty - that Parliament can make laws which everyone must obey: this would be undermined if the executive could, through the use of the prerogative, prevent Parliament from exercising its power to make laws for as long as it pleased. The second fundamental principle is Parliamentary accountability”.

 

Il Plenum

Quanto al Plenum di mercoledì, segnaliamo:

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I lavori di Commissione

In Quinta Commissione sono state formulate all’unanimità le seguenti proposte in tema di incarichi semidirettivi:

 

La Commissione si è divisa in relazione alle pratiche concernenti la nomina del Presidente del Tribunale di Treviso, del Procuratore della Repubblica di Brescia e del Presidente di sezione del Tribunale di Forlì.

 

Sempre nel corso di questa settimana si è deciso di procedere all’audizione di tutti gli aspiranti all’incarico di Procuratore della Repubblica di Roma, audizione che si terrà nei giorni 22 e 24 ottobre.

Dopo la settimana “bianca”, inizierà anche l’esame della pratica per la nomina del nuovo Procuratore Generale della Cassazione.

Mai come in questo caso, appare appropriato dire che sta iniziando un “caldo autunno” per la Quinta Commissione.

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In Sesta Commissione si sono concluse le audizioni per la designazione dei componenti del Comitato Direttivo della Scuola.

Su questa pratica sono emerse diffuse sensibilità e richieste di maggiori informazioni.

Riservando al momento della motivazione della deliberazione finale l’illustrazione delle ragioni delle decisioni che saranno assunte, in questa sede è possibile illustrare il percorso attraverso il quale la Commissione ha proceduto alla selezione fin qui svolta.

La Commissione ha analizzato le autorelazioni e la documentazione prodotta da ciascun candidato e per ognuno ha valutato la pregnanza del percorso professionale, delle esperienze maturate nell’ambito della formazione e della produzione scientifica alla luce dei criteri fissati nel bando.

In quest’ultimo si è sottolineata “la rilevanza dei profili organizzativi propri dell’attività di formazione” e l’esigenza di “una composizione ispirata alla centralità della giurisdizione” (circostanza che “induce a valutare come particolarmente rilevante l’attualità e permanenza nelle funzioni giurisdizionali”), specificando che assumono “particolare rilievo (…) le pregresse specifiche esperienze nell’attività di formazione e in attività di rilevanza organizzativa; la comprovata attitudine all’approccio multidisciplinare; (…) le attività di studio e ricerca scientifica connesse all’attività di formazione; il possesso di specifiche attitudini tecniche culturali organizzative nonché la comprovata conoscenza delle problematiche della didattica della formazione professionale; la conoscenza (attestata) di una o più lingue straniere; (...) le esperienze formative istituzionali maturate in ambito europeo”, considerata la rilevanza assunta dalla dimensione europea e internazionale della giurisdizione.

Si è, quindi, proceduto all’analisi collegiale da parte della Commissione del profilo di ciascun candidato, arrivando, per gradi successivi, alla selezione di 20 candidati.

In presenza di moltissimi profili assai elevati, la Commissione ha dovuto fare delle scelte, non sempre facili, attribuendo rilievo oltre che alla quantità e qualità dell’impegno nella formazione, alla maggiore completezza delle esperienze in ambito formativo, alla loro maggior attualità, alla produzione scientifica, alle esperienze in campo internazionale.

E ciò anche avendo in mente, in prospettiva, l’esigenza di una composizione “equilibrata” del Comitato quanto a genere, provenienza geografica, materie, funzioni.

È ben possibile che abbiamo commesso degli errori. È un dubbio che sempre ci accompagna, qualunque siano le attività e le decisioni che siamo chiamati a prendere, soprattutto quando si tratta di scegliere tra persone. Ma rivendichiamo il fatto che le nostre scelte sono state determinate esclusivamente dall’analisi dei profili dei candidati, senza alcuna influenza di logiche di appartenenza, di territorio o di scambio che, per quanto ci riguarda, sono sempre rimaste fuori dalla stanza della Commissione.

Peraltro, siamo ben consapevoli del fatto che in alcuni casi quello che raccontano le carte di un candidato non sempre corrisponde alla percezione che di quel collega si ha negli uffici; che ci sono colleghi molto bravi a costruirsi negli anni un curriculum (vale per la formazione, come per i direttivi, per la DNA, la Cassazione etc…); che non sempre è possibile dalle carte verificare la qualità delle molteplici cose fatte e addotte. Lo scopo delle audizioni del resto è anche questo: cercare di capire meglio cosa ci sia dietro le carte.

Ci sembra importante, nel legittimo e utile sindacato di qualsiasi nostra scelta, che si presti attenzione a non cadere nel soggettivismo, che può portare  a ritenere che i migliori sono sempre i nostri amici, quelli che conosciamo, che abbiamo visto all’opera e che perciò giustamente stimiamo, anche perché il confine di questo approccio con il clientelismo di appartenenza (che altri serenamente praticano) è davvero molto labile.

Anche per questo la Commissione, su nostra proposta, ha deciso di chiedere il consenso degli aspiranti alla pubblicazione delle autorelazioni prodotte, consenso necessario in quanto non richiesto nel bando. La possibilità di accedere alle autorelazioni consentirà un vaglio più sereno e una maggiore costruttività degli eventuali giudizi critici.

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In Settima Commissione segnaliamo di aver deliberato la proposta di proroga del termine di costituzione dell’Ufficio per il Processo, che andrà a coincidere con il termine di presentazione del progetto tabellare per il nuovo triennio (salvo l’obbligo di costituirlo a fronte dell’eventuale ammissione al tirocinio di aspiranti GOP che si verifichi nelle more). Ci rendiamo conto che sarebbe stato auspicabile un più tempestivo intervento di proroga, ma abbiamo voluto venire incontro alle esigenze dei tanti tribunali, specie di piccole dimensioni, in difficoltà a costituire l’ufficio del processo in assenza soprattutto di magistrati onorari, di cui si attende prossimamente l’ingresso in servizio.

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La prossima settimana sarà “bianca”, il che ci permetterà di riprendere gli incontri negli uffici.

Alessandra sarà a Milano giovedì 3 ottobre.

Ciccio sarà a Matera lunedi 30 settembre con il Vicepresidente David Ermini; martedì 1° ottobre sarà a Cosenza; mercoledì a Castrovillari e Catanzaro e giovedì a Lametia insieme a tutti i candidati di AreaDG al CG del distretto di Catanzaro.

 

Buon lavoro e buona settimana... Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario