MAGGIO
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Diario dal Consiglio del 17 maggio 2019

Come un pugile di battaglie indecifrabili come liturgie, ho incassato sfregi, lividure, echi di parole scheggiate incistate nel labirinto dell’udito, legamenti distorti che mandano malfermo il passo. Ho conservato il tesoro testardo di denti bianchi e minuscoli, da bambina, che esibisco come una collana di luce”

Antonio Spagnuolo

 

La violenza di genere è rimasta nell’agenda del Consiglio. Dopo il parere sul disegno di legge AS 1200, in materia di tutela delle vittime della violenza di genere e domestica, approvato su proposta della Sesta Commissione la settimana scorsa: la Settima Commissione ha pubblicato un interpello destinato alla formazione  di un Gruppo di lavoro composto da 8 magistrati (4 provenienti dalla Procura della Repubblica e 4 dagli uffici giudicanti) con una qualificata e specifica esperienza in materia, cui affidare il compito di  verificare la concreta applicazione negli uffici di merito delle linee guida in tema di organizzazione e buone prassi per la trattazione dei procedimenti relativi a reati di violenza di genere e domestica (delibera di Plenum del 9 maggio 2018). Si tratta di incarico senza esonero e senza compenso della durata di sei mesi, per il quale i magistrati interessati devono far pervenire la disponibilità entro il 24 maggio.

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Tra le numerose delibere assunte nel Plenum di mercoledì 15 vi segnaliamo le seguenti:

  1. Il parere sulla proposta di legge n. 649 di delega al Governo per l’istituzione del Tribunale superiore dei conflitti presso la Corte di cassazione, presentata alla Camera il 22 maggio 2018, approvato su proposta della Sesta Commissione all’unanimità con due astensioni (motivate con riferimento ai limiti del potere consultivo del CSM). Il parere evidenzia criticità della proposta - sia dal punto di vista ordinamentale che processuale - difficilmente superabili, sottolineando come sia assorbente la considerazione che l’intervento proposto non appare attuabile senza una modifica delle norme costituzionali.
    Infatti: da un lato deve escludersi che il Tribunale superiore dei conflitti possa essere qualificato come “sezione specializzata” della Corte di Cassazione, in ragione della non assoggettabilità di tutti i suoi componenti al governo autonomo consiliare ed ai poteri organizzativi e direttivi del Dirigente dell’Ufficio, sicché l’accentramento in capo a tale organo dell’intera materia della giurisdizione appare difficilmente conciliabile con il disposto degli artt. 102, co.2 e 111, co.8 Cost.; dall’altro, la devoluzione di tutte le questioni di giurisdizione al Tribunale superiore dei conflitti richiederebbe il superamento del vigente sistema che consente di definire le questioni di giurisdizione sia con il regolamento preventivo, sia all’esito del giudizio, impugnando la sentenza congiuntamente per motivi di giurisdizione e per motivi di legittimità, attualmente decisi unitariamente dalla Corte di Cassazione; inoltre, la composizione allargata ai giudici amministrativi e contabili non sarebbe, comunque, congruente con la devoluzione a tale organo di questioni di giurisdizione in materie alle quali gli stessi sono estranei, come quella penale, tributaria o relativa al limite della giurisdizione del giudice ordinario italiano rispetto a quello straniero.

  2. La delibera che vara la Commissione di esame del concorso in magistratura, le cui prove scritte sono programmate per l’inizio del prossimo mese di giugno.
    La Terza Commissione aveva proceduto alla selezione di sessanta nominativi (fra i quali sono stati estratti i venti componenti titolari) nel rispetto dei criteri generali del bando: equa ripartizione territoriale (candidati provenienti rispettivamente dal nord, dal centro e dal sud con piccola prevalenza dei candidati del sud perché i distretti meridionali vantano un maggiore numero di magistrati), di genere e di funzioni. In vista dell’obiettivo sono stati creati sottogruppi comprendenti giudici addetti alle funzioni penali e civili per ciascuna area territoriale, garantendo la tendenziale parità di genere.
    Sono stati valutati i curricula accademici e di formatore, ma anche l’anzianità di servizio in ruolo, perché abbiamo ritenuto che una congrua esperienza professionale giovi alla delicata funzione di selezionare i colleghi vincitori di concorso, almeno quanto le pubblicazioni o le esperienze di insegnamento.
    In particolare, sono stati selezionati quasi tutti colleghi con almeno la quarta valutazione di professionalità e, a parità di valore, è stato scelto il più anziano. Inoltre, abbiamo evitato di selezionare colleghi - seppure validi- che erano stati a lungo – oppure di recente – fuori ruolo.

  3. La delibera assunta all’unanimità in tema di termine massimo decennale di permanenza nella “stessa posizione tabellare o nel medesimo gruppo di lavoro”, principio introdotto dal Decreto legislativo 160 del 30 gennaio 2006, come modificato dalla Legge 30 luglio 2007, n. 111.
    Il Presidente del Tribunale di Genova ha chiesto, infatti, “se il termine di permanenza massimo nelle stesse funzioni giudiziarie si applichi anche a quelle svolte dal presidente supplente della Corte d’assise che, nel periodo di riferimento, le abbia concretamente esercitate del tutto sporadicamente, in occasione di soli tre processi e con intervallo ultraquinquennale tra il primo ed il secondo procedimento”.
    La regola del cd. divieto di ultradecennalità nell’incarico (ancorata al dato della “posizione tabellare”) incide fortemente sull’organizzazione degli uffici giudiziari ed anche sulla formazione professionale dei magistrati. Sicché la Settima Commissione - in linea con l’orientamento che sin qui ha valorizzato la ratio della disposizione del divieto di permanenza ultradecennale, in funzione di evitare il computo di periodi in cui al magistrato sia, in fatto, impedito l’esercizio della funzione - ha evidenziato, anche in questo caso, la necessità di non fermarsi al solo formale mantenimento della posizione tabellare, ma di operare un diretto esame dell’esercizio in concreto delle funzioni tabellari attribuite, che rilevano quando ad esse “il magistrato sia destinato saltuariamente, purché con una certa continuità (delibere del CSM 24 luglio 2008 e del 7 aprile 2011).
    Pertanto nel caso di specie, ha escluso vi fosse continuità ed affermato che non c’è continuità nell’esercizio della funzione“quando tra un processo ed un altro trascorra un periodo di quattro anni”.

  4. La delibera che ha approvato le linee guida per la costituzione dell’Ufficio del Processo (ex art. 50 D.L. 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla L. 11 agosto 2014, n. 114), che i Tribunali di primo grado sono tenuti ad istituire entro il 30 giugno 2019 (per gli altri uffici giudicanti è facoltativa). Tale struttura tecnica può essere assegnata a supporto di uno o più magistrati professionali (ad es. per il supporto all’istruttoria orale, per l’abbattimento dell’arretrato ultraquinquennale), ma anche a servizio di un settore (ad es. per il settore lavoro) o di tutto l’ufficio (ad es. per la massimazione delle sentenze).
    È importante che essa sia posta a servizio di uno o più obiettivi, specificamente individuati dal Dirigente, che potrà richiamare il contenuto del DOG o il piano di gestione ex art. 37 D.L. 98/2011. Nella delibera (alla cui lettura rimandiamo) sono indicate le modalità operative concrete dell’istituzione dell’Ufficio in considerazione delle funzioni che i giudici onorari vi possono svolgere (diverse in base al fatto che la loro nominasia avvenuta prima o dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo del 2017), dei compiti cui possono essere adibiti i tirocinanti e il personale amministrativo, dell’attività formativa destinata ai magistrati ordinari e ai tirocinanti, e degli aspetti logistici (quali la previsione di una postazione di lavoro, l’accesso libero ad Italgiure ed alle altre banche dati pubbliche nonché l’accesso alla consolle).

  5. Sempre in plenum sono state adottate le delibere di nomina dei colleghi Maura Stassano a Presidente di Sezione lavoro della Corte d’Appello di Salerno, Giovanni Petillo a Presidente di Sezione penale del Tribunale di Bergamo e Enza De Pasquale a Presidente di Sezione penale del Tribunale di Catania.

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In Quarta Commissione è giunto al termine il lavoro del “Gruppo Standard di Rendimento settore civile”.

È un lavoro poderoso che ha aggiornato gli studi di oltre dieci anni fa. L’obiettivo è di individuare i risultati quantitativi, raggiunti i quali deve ritenersi soddisfatto il parametro della produttività in sede di valutazione di professionalità. Va segnalato che non si tratta di un numero secco, ma di un range compreso fra il trentesimo ed il settantesimo percentile del numero che risulterà dalla mediana nazionale. Se la produttività individuale rientrerà in tale largo spettro, sarà positiva la valutazione del requisito della laboriosità. È importante, altresì, evidenziare che il dato della laboriosità non esaurisce la valutazione di professionalità (essendo solo uno dei tanti parametri) e che, comunque, deve sempre essere valutata la qualità del lavoro e l’indice di ricambio (con particolare attenzione all’abbattimento dell’arretrato). Rispetto al lavoro svolto dal precedente gruppo di lavoro, la novità della proposta consiste:

  1. nel fatto che il range sarà conoscibile ex ante dal collega in valutazione che, così, potrà organizzare il proprio lavoro per raggiungerlo;
  2. nel fatto che è prevista una “clausola di salvaguardia” in favore dei colleghi di prima nomina e di quelli che hanno mutato le funzioni (per i quali il range sarà più ampio).

Al termine di questo lavoro sarà finalmente adempiuto il precetto legislativo (che prevede gli standard) e gli organi di autogoverno disporranno di uno strumento per le valutazioni di professionalità oggettivo, conoscibile ex ante e tarato sul tipo di ruolo del singolo magistrato.

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In Quinta Commissione, come ampiamente riportato dalla stampa, è iniziata la discussione sulla nomina del nuovo Procuratore di Roma. Nutrita la platea di aspiranti. Riteniamo di primaria importanza che il futuro procuratore abbia già maturato significative esperienze organizzative in uffici analoghi per dimensioni, tipologia (procure distrettuali) e fenomeni criminali (corruzione, criminalità economica, criminalità organizzata). La delicatezza dell’incarico impone la ricerca di una convergenza più ampia possibile, frutto di una approfondita attività istruttoria. Come già accaduto in passato per altri uffici di analogo rilievo (come la Procura di Milano) ci sembra passaggio ineludibile quello della audizione degli aspiranti.

La Commissione ha inoltre deliberato all’unanimità di proporre: Maria Giuliana Civinini come Presidente del Tribunale di Pisa, Maurizio Barbarisi come Presidente del Tribunale di Pistoia, Francesca Giaquinto come Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Ancona e Ettore Nesti come Presidente di sezione civile della Corte d’Appello di Lecce.

Si è deciso, inoltre, in analogia a quanto accaduto poche settimane fa in relazione alla vicenda dell’aggiunto della DNA, di proporre al plenum la revoca della pubblicazione del posto di presidente di sezione penale del Tribunale di Lecce, con assegnazione del posto al collega Roberto Tanisi, incarico ricoperto precedentemente alla nomina, annullata dal Consiglio di Stato, a Presidente della Corte d’Appello di Lecce.

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In Settima Commissione prosegue l’impegnativo lavoro di esame dei progetti organizzativi delle Procure. Noi cerchiamo (e cercheremo) di valorizzare il metodo che la Commissione aveva scelto sin dall’avvio di questa attività, per la quale abbiamo ritenuto necessario avvalerci di tre pubblici ministeri esperti, nominati ex art. 28 Regolamento di contabilità: far precedere l’esame diretto e specifico dei singoli progetti organizzativi da un esame preliminare congiunto dei progetti dei principali uffici medio-grandi, al fine di: (a) individuare problematiche ricorrenti; (b) adottare soluzioni condivise che offrano risposte omogenee (anche se declinabili in modo differenziato, ove necessario, in relazione alle diverse dimensioni degli uffici), capaci di salvaguardare un’organizzazione efficiente a fronte di uno “statuto” omogeneo del pubblico ministero.

Questo in funzione dell’attuazione di uno degli scopi essenziali dell’emanazione della Circolare sull’organizzazione delle procure - peraltro espressamente dichiarato nella parte introduttiva del testo - ovvero quello dell’armonizzazione delle regole vigenti nelle procure italiane, soprattutto negli uffici che presentano dimensioni analoghe e problematiche organizzative sovrapponibili,affinché la spiccata autonomia delle Procure non desse luogo alla creazione di uffici governati da regole difformi sul territorio nazionale, che evidentemente avrebbero potuto determinare tutele differenziate per i beni giuridici coinvolti dall’esercizio dell’azione penale.

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Vi salutiamo ringraziando quanti di voi – e sono davvero tanti – si stanno impegnando nell’organizzare iniziative di approfondimento e dibattito sui tanti temi sensibili della giurisdizione (dalla violenza di genere, all’immigrazione), dell’ordinamento giudiziario che sulla giurisdizione hanno inevitabili ricadute in termini di qualità, imparzialità e indipendenza (l’accesso in magistratura e la formazione, la separazione delle carriere, le valutazioni di professionalità e delle situazioni di incompatibilità) e  della comunicazione esterna.

In particolare, ricordiamo che questo week end si è svolto a Bari il convegno “A Sud”, che propone una riflessione a più voci sul tema della giustizia al Sud, per indagare quali criticità ma anche quali “positività” ci siano nell’esercizio della giurisdizione negli uffici giudiziari meridionali, spesso periferici e complessi, dove, tanti giovani soprattutto lavorano con entusiasmo ed impegno per l’affermazione della legalità e la tutela dei diritti. Un convegno, al quale erano presenti Ciccio, Giuseppe e Mario, molto partecipato e ricco di interventi interessanti e stimolanti, fra i quali quelli, molto apprezzati, dei componenti laici del CSM Michele Cerabona e Fulvio Gigliotti. Un ringraziamento particolare agli organizzatori del convegno, Ilaria e Giuseppe, e a tutta Area Puglia per l’ottima iniziativa e la squisita ospitalità.

 

Buon lavoro e buona settimana... Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario