

Diario dal Consiglio del 17 gennaio 2020

La mobilitazione promossa da Libera per reagire alla violenza mafiosa dopo l’escalation registrata nei primi giorni del 2020. Una mafia, quella foggiana, per tanto tempo negata e sottovalutata, oggi sempre più percepita come emergenza nazionale. Non ci sono collaboratori di giustizia, non ci sono denunce e i pochi che lo fanno poi ritrattano. Dal 1978 ad oggi si contano oltre 300 fatti di sangue di matrice mafiosa, l’80% dei quali è ancora irrisolto. Senza dimenticare le decine di vittime registrate tra i migranti che lavorano come braccianti agricoli nelle campagne della Capitanata. E ancora oggi sono confinati nei ghetti.
Dedichiamo il Diario a questa terra che sta affrontando una terribile emergenza, con l’impegno della società civile e quello costante e silenzioso di magistrati requirenti e giudicanti in un contesto di grave carenza di risorse.
Il Plenum
Nella seduta di mercoledì 15 gennaio il Plenum ha approvato, su proposta della IX Commissione, una risoluzione con la quale prende posizione a difesa dell’indipendenza della magistratura polacca. Già abbiamo riferito nel Diario della settimana scorsa sull’evoluzione della situazione.
Il Plenum,con una delibera approvata con la sola astensione del consigliere Emanuele Basile e con la mancata partecipazione al voto del consigliere Stefano Cavanna, ha espresso profonda preoccupazione per il possibile vulnus ai principi fondamentali dello Stato di diritto, in particolare con riguardo alla separazione dei poteri e alla garanzia di indipendenza della magistratura, condividendo quanto sottolineato dall’ENCJ (Rete Europea dei Consigli di Giustizia) nel comunicato del 10 gennaio 2020 e tenendo conto di quanto enunciato dalla recente pronuncia della Corte di Giustizia; ha inoltre sollecitato la riaffermazione dei sopra indicati principi in ogni possibile sede e disposto la trasmissione della delibera alla Presidenza dell’ENCJ, al Ministro degli Affari Esteri e al Ministro della Giustizia.
Sottolineiamo l’importanza della convinta approvazione, a larghissima maggioranza, di questa Risoluzione, che ha permesso di riaffermare il ruolo ‘politico’ del CSM, quale organo non solo deputato al governo autonomo della magistratura attraverso la gestione della sua organizzazione amministrativa, ma anche attraverso il presidio delle fondamenta stesse dello Stato di diritto ove la funzione giudiziaria si espleta.
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Su proposta della VI commissione, sono state approvate le direttive e il calendario relativi al tirocinio dei MOT nominati con DM 3 gennaio 2020. La delibera indica le linee generali per il tirocinio, gli obiettivi della formazione iniziale e le materie oggetto di approfondimento nei corsi presso la Scuola della magistratura.
In particolare, nel periodo di tirocinio generico, la formazione deve essere focalizzata sulle tematiche della funzione del magistrato nella società, della deontologia, del rapporto con le altre categorie professionali; sulle questioni di ordinamento giudiziario; sulla metodologia delle indagini, del processo e della decisione; sulle problematiche di diritto sovranazionale.
Quanto al tirocinio mirato, oltre alla formazione specifica nel settore di cui il magistrato dovrà occuparsi al momento del conferimento delle funzioni, la delibera indica quali aspetti essenziali le tematiche dell’organizzazione del lavoro e della gestione degli affari.
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Su proposta della V Commissione sono state adottate le seguenti delibere: il dott. Vincenzo Gaetano Capozza è stato nominato Presidente di Sezione penale della Corte d’Appello di Roma; il dott. Guido Federico è stato nominato Presidente di Sezione civile della Corte d’Appello di Ancona; il dott. Vittorio Anania è stato nominato Presidente di Sezione penale della Corte d’Appello di Palermo; la dott.ssa Tiziana Longu è stata nominata Presidente di Sezione civile del Tribunale di Nuoro.
È stato, poi, deliberato il consueto bando trimestrale relativo agli incarichi semidirettivi già vacanti ovvero che si renderanno tali nei prossimi 6 mesi.
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Su proposta della VII Commissione, da tempo impegnata nel censimento di buone prassi in materia di organizzazione degli uffici giudiziari italiani, è stata approvata una delibera volta alla costituzione di un gruppo di lavoro per la ricerca e diffusione di buone prassi in materia di giustizia minorile.
Si tratta di settore nel quale è estremamente utile conoscere, valutare e diffondere modelli organizzativi e protocolli operativi consoni alla peculiarità delle funzioni svolte dalle Procure e dai Tribunali per i minorenni.
Invero, la gestione organizzativa degli uffici minorili si caratterizza per l’elevata specializzazione richiesta ai magistrati che vi sono addetti e per il necessario raccordo di questi con tutti gli operatori di settore che, in vario modo, concorrono all’attuazione di interventi a tutela e nell’interesse del minore, sia in ambito civile, sia in ambito penale (misure di assistenza, terapeutiche, risocializzatrici, riabilitative, di controllo, di solidarietà sociale) in grado di promuovere e contribuire al buon esito delle misure di sostegno alla genitorialità o del percorso di responsabilizzazione, recupero e risocializzazione del minore.
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I lavori di Commissione
In Seconda Commissione è giunta la pratica, aperta su nostra richiesta, relativa all’individuazione degli interventi organizzativi necessari per garantire maggiore efficienza e tempestività alle decisioni delle tre Commissioni che allo stato attuale registrano una particolare sofferenza (Terza, Quinta e Settima).
In Terza Commissione sono statelicenziate le proposte di trasferimento verso le sedi disagiate. Come avevamo previsto, la trattazione delle domande ha fatto emergere le criticità e le contraddizioni della legge, in quanto molte delle domande per gli uffici dichiarati disagiati provenivano da colleghi che sono in servizio in sedi comunque poco ambite, per carico di lavoro o motivi ambientali, con il risultato che per migliorare la situazione di alcuni uffici, si è peggiorata quella di altri.
Ribadiamo l’auspicio per una riforma che riveda complessivamente il sistema delle sedi disagiate, individuando stabilmente gli uffici meno ambiti e attribuendo vantaggi economici e di carriera a chi accetti di andarci oppure, potendosene andare, di rimanerci.
Per ora, apprezziamo la scelta della terza commissione di non trasferire chi si trova in servizio in una sede già dichiarata disagiata negli ultimi quattro anni e ci auguriamo che nei prossimi bandi venga precluso il trasferimento verso sedi disagiate anche a chi è in servizio presso sedi disagiate “di fatto” (per esempio perché affette da gravi scoperture di organico o perché dichiarate a copertura necessaria o copertura urgente).
Anche per tale motivo Giuseppe Cascini, componente della Terza Commissione, ha scelto di astenersi sulle proposte di trasferimento di magistrati dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria e dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Tali proposte, pure formalmente legittime in base a quanto previsto dal bando e dalla normativa secondaria, stridono in maniera palese con la finalità della legge, in quanto privano di risorse uffici che sono notoriamente in gravissima sofferenza e per i quali è difficilissimo assicurare la copertura delle vacanze e finiscono per annullare gli sforzi fatti (ed i piccoli risultati ottenuti) per garantirne la funzionalità.
In Quinta Commissione sono state adottate all’unanimità le seguenti proposte:
- Per l’incarico di Presidente del Tribunale di Catanzaro il dott. Rodolfo Palermo, attualmente Presidente del Tribunale di Locri;
- Per l’incarico di Procuratore minori di Sassari la dott.ssa Luisella Paola Fenu, attualmente sostituto presso il medesimo ufficio;
- Per l’incarico di Presidente di Sezione penale della Corte d’Appello di Trieste la dott.ssa Mimma Grisafi, attualmente con funzioni di consigliere presso la medesima Corte;
- Per l’incarico di Presidente di Sezione civile del Tribunale di Lecce il dott. Mario Cigna, attualmente consigliere di Cassazione;
- Per l’incarico di Presidente di Sezione penale del Tribunale di Catania la dott.ssa Maria Pia Urso, attualmente giudice del medesimo Tribunale.
Per la decisione più importante, quella concernente il conferimento dell’incarico di Procuratore di Roma, la Commissione si è divisa. Com’è noto, infatti, sono state formulate ben 3 proposte: una prima proposta in favore del dott. Giuseppe Creazzo, Procuratore di Firenze, votato dal cons. Mancinetti, relatore della pratica; una seconda proposta in favore del dott. Francesco Lo Voi, Procuratore di Palermo, che ha riportato i voti dei consiglieri Cerabona e Micciché; una terza proposta in favore del dott. Michele Prestipino Giarritta, Procuratore aggiunto a Roma e attuale reggente dell’Ufficio, votato dal cons. Davigo; astenuti i consiglieri Suriano e Benedetti.
Abbiamo già dato spiegazione della ragione della nostra astensione. Non vi è necessità di dare conto della centralità di questa nomina rispetto a quanto è emerso a seguito della inchiesta della Procura di Perugia. Sono state “azzerate” le precedenti proposte e si è, sostanzialmente, iniziata di nuovo l’istruttoria della pratica con l’audizione di tutti gli aspiranti. Speravamo che non si riproponesse un quadro che, in qualche modo, si avvicinasse a quanto già visto con la precedente Commissione. Quando ormai era chiaro il mancato buon esito dei nostri sforzi, abbiamo ritenuto di non renderci protagonisti di questa frammentazione, astenendoci dal voto, nella speranza che ciò contribuisca a pervenire ad una soluzione largamente condivisa. È ovvio però, che, anche laddove ciò non avvenisse, in Plenum voteremo per il candidato che riterremo più idoneo a ricoprire l’incarico.
In Settima Commissione segnaliamo quanto segue:
- è stata formulata e trasmessa ai Consigli Giudiziari la richiesta di parere sulla proposta di distribuzione del disposto aumento della Pianta Organica formulata dal Ministero; il CSM è chiamato a dare un parere obbligatorio, anche se non vincolante, su tale proposta di distribuzione, sicché è assai importante che i Consigli Giudiziari dei distretti, esaminata la relazione che accompagna la distribuzione e i criteri che la sorreggono, esprimano la loro valutazione alla luce dei dati ministeriali e di quelli forniti dalle Commissioni Flussi, onde fornire un contributo ragionato – agli effetti del parere che dovrà essere espresso – sulla adeguatezza e congruità della distribuzione stessa.
I Consigli Giudiziari dei diversi distretti, in particolare, sono chiamati a valutare se la distribuzione sia adeguata, se sia auspicabile una diversa distribuzione delle risorse previste all’interno del distretto ovvero una attribuzione aggiuntiva di unità di organico e con quali destinazioni; in entrambi i casi con specifica indicazione delle ragioni delle scelte indicate. In considerazione della pianta organica “flessibile” (istituita con legge di bilancio n.160 del 27/12/2019) e in previsione della sua successiva distribuzione, i CG sono chiamati anche a riferire se sussistano nel distretto consistenti pendenze ultratriennali (per i Tribunali) e ultrabiennali (per le Corti d’Appello), ovvero un arretrato cd “patologico”, in quali settori, e quali siano state le ragioni della formazione di detto arretrato (es. eccessivo turnover, prolungata scopertura di posti vacanti, sottodimensionamento della pianta organica, emergenze specifiche di un settore che abbiano imposto uno squilibrio prolungato nella distribuzione interna delle risorse, altro).
- La Commissione, attraverso un gruppo di lavoro costituito dai magistrati segretari e coordinato dalla Presidente, alle cui sedute possono partecipare anche i componenti e i consiglieri interessati, sta procedendo alla revisione della Circolare sulle Tabelle in vista della prossima scadenza delle stesse; ha interloquito, tramite la presidenza, con l’Ufficio Legislativo del Ministero onde promuovere la modifica dell’art. 7 bis OG e prolungare la vigenza dei progetti tabellari a quattro anni, maggiore stabilità che pare rispondere ad un criterio di efficienza considerato l’articolato procedimento di formazione e approvazione degli stessi e il continuo monitoraggio dell’adeguatezza organizzativa interna agli uffici consentito dall’annuale elaborazione e approvazione dei programmi di gestione del settore civile e penale.
- L’audizione del Presidente della Corte di appello di Catanzaro, il quale ha rappresentato la difficoltà organizzativa dell’ufficio, le misure assunte per far fronte nell’immediatezza alle esigenze del Tribunale del riesame – chiamato a decidere oltre 300 ricorsi con tempi procedurali strettissimi sia di trattazione camerale che di deposito dei conseguenti provvedimenti – e quelle, di competenza del CSM, di applicazione extradistrettuale, indispensabili per fronteggiare anche nel prossimo futuro l’emergenza organizzativa della giurisdizione penale.
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Vi salutiamo augurando a tutti una buona settimana... Vi racconteremo…!
Alessandra, Ciccio, Giuseppe, Elisabetta, Mario