Comunicato

Non si accelerano i processi minacciando sanzioni per i magistrati

Servono risorse e riforme strutturali: più responsabilizzazione della politica, quindi, non della magistratura al cui impegno si deve la residua funzionalità della giustizia penale

Esprimiamo ferma ed assoluta contrarietà a qualsiasi riforma che ipotizzi di garantire la durata ragionevole dei processi penali minacciando ipotesi di responsabilità disciplinare a carico dei magistrati qualora i tempi imposti per legge non vengano rispettati.

La lentezza dei processi non è certo determinata dalla pigrizia dei magistrati; all’opposto, nel quadro normativo attuale, deve a loro essere riconosciuto il merito della residua, per quanto insufficiente, funzionalità della giustizia penale. Al fine di renderla più rapida sono necessarie risorse umane e materiali ben maggiori di quelle attuali e di quelle che il Ministro Buonafede ha in animo di integrare.

Sono poi necessarie riforme strutturali del codice processuale e penale che riducano la massa enorme di fatti devoluti alla cognizione del giudice e consentano di potenziare e pienamente utilizzare sistemi deflativi come quelli concessi dai riti alternativi.

Quindi non più responsabilizzazione dei magistrati, ma più responsabilizzazione della politica e del Governo nel provvedere le risorse necessarie ed attuare celermente le riforme che da tempo i magistrati gli avvocati ed i giuristi hanno dettagliatamente indicato.

18 gennaio 2020