Diritti umani

In solidarietà di Ilaria Salis

Ilaria Salis è detenuta da circa un anno in un penitenziario di Bucarest; al di là del merito delle accuse, e viste le immagini che la ritraggono ‘ammanettata e al guinzaglio’, invochiamo per il rispetto per la persona e la garanzia che vengano assicurate condizioni non umilianti

Ilaria Salis è una maestra elementare.

È detenuta in un carcere di Budapest dal febbraio dello scorso anno con l’accusa di aver aggredito dei dimostranti nel corso di un raduno neonazista dedicato al “Giorno dell’Onore”.

Ogni anno, infatti, movimenti di estrema destra, neonazisti e neofascisti si riuniscono a Budapest, spesso inneggiando slogan antisemiti e ispirati alle ideologie naziste.

Ilaria Salis è accusata di aver procurato alle vittime ferite guaribili in sette giorni, proprio nel corso degli scontri avvenuti nel corso della detta manifestazione, nonché di far parte di una organizzazione terroristica, e rischia una pesante condanna detentiva.

Tutti noi abbiamo assistito alle immagini che la vedono ‘ammanettata a guinzaglio’ al processo e, secondo quanto dichiarato dai suoi genitori e dai suoi avvocati, anche le condizioni di detenzione, soprattutto nella fase iniziale della custodia, sono state inumane e degradanti.

Riteniamo, in linea con i principi costituzionali e del diritto internazionale, che l’accertamento di eventuali reati non può e non deve mai travalicare il rispetto per la dignità umana.

Quali magistrati riteniamo di doverci associare all’appello affinché ad Ilaria Salis sia garantito un processo giusto ed equo e condizioni dignitose e non umilianti.

Chiediamo ai colleghi, quale visibile segno di solidarietà, di astenersi dal partecipare agli scambi in corso di svolgimento in Ungheria, nell’ambito del circuito dell’EJTn e di boicottare, ove qualificati, la finale della manifestazione Themis che si terrà proprio a Budapest.

31 gennaio 2024