Comunicato

È impudente attribuire ai magistrati la lentezza della giustizia

Proseguiamo nella mobilitazione già avviata promuovendo assemblee aperte per discutere della riforma Buonafede ed esprimiamo pieno sostegno all’ANM che, ormai da mesi, ne denuncia la strumentalità nel silenzio della sedicente “magistratura moderata”

Finalmente anche Magistratura Indipendente si è accorta che è in atto il tentativo di riversare sulle spalle dei magistrati il peso intero della gestione del processo in tempi rigidi e predeterminati minacciando sanzioni disciplinari a pioggia.

Su questo argomento, già da mesi, AreaDG ha lanciato l’allarme con documenti pubblici, richieste di mobilitazione generale, interviste ed articoli apparsi su molti quotidiani nazionali e siti web di informazione.

Riteniamo che questa riforma, lungi dall’assicurare tempi certi ai processi, assicurerà soltanto ai magistrati di essere investiti da una valanga di procedimenti disciplinari: e solo per non aver realizzato l’impossibile.

Il sistema penale e processuale vigente, la mancanza di risorse umane e materiali, il degrado degli ambienti nei quali esercitiamo giustizia, chiamano alle loro responsabilità generazioni di Ministri e di Governi che tuttavia non avevano mai avuto l’impudenza di indicare nella magistratura la responsabile di questo sfascio, come invece è stato fatto oggi con questa proposta riforma.

In ogni occasione, negli ultimi mesi, l’ANM ha costantemente avvertito che misure come quelle varate dal Consiglio dei ministri di giovedì 13 febbraio sarebbero state inutili; ne ha segnalato la strumentalità e ha fatto sentire la propria ferma critica contro un’operazione che trasferisce indebitamente sulla magistratura responsabilità che gravano solo e soltanto sulla politica.

Le operazioni comunicative di Magistratura Indipendente, il cui contributo in ANM, ormai da mesi, è del tutto assente, ma oggi, incredibilmente, ha accusato la Giunta di eccessiva prudenza, hanno un’esclusiva vocazione elettoralistica e tentano di obliare le pesanti responsabilità di quel gruppo nei recenti episodi, che hanno appannato la credibilità dell’intera magistratura e dato pretesto a riforme che adesso tutti rischiamo di subire.

Nel ribadire, in questo momento di grande difficoltà, il proprio pieno sostegno all’ANM (che, peraltro, ha già in cantiere per il 7 marzo prossimo un CDC appositamente convocato), AreaDG, in continuità con la mobilitazione già avviata, invita le proprie articolazioni ad organizzare assemblee aperte a tutti i magistrati per discutere della proposta di riforma del processo penale presentata dal Ministro Buonafede.

16 febbraio 2020