
Musica libera tutti
Dal 2011 presso il Centro Alberto Hurtado è in corso il progetto musicale “Musica libera tutti“, articolato in 8 laboratori di strumento musicali (pianoforte, violino, violoncello, batteria e percussioni, tromba e trombone, chitarra e mandolino, clarinetto e sassofono, flauto traverso) più un laboratorio di musica d’insieme, un’orchestra, un laboratorio “Che ritmo sei?” e Musica in gioco per bambini dai 5 ai 7 anni. È previsto inoltre un calendario di concerti di musica dal vivo all’interno dello stesso Centro o nel quartiere e l’accompagnamento dei bambini e ragazzi e le loro famiglie a concerti gratuiti in città per una educazione all’ascolto e un ampliamento dei gusti musicali.
Convinti della necessità della cultura come strumento per la crescita umana e sociale del quartiere, si e’ scelto la musica come mezzo di espressione dalle alte potenzialità, cercando di allargarne la fruizione a un’utenza più vasta, con la ferma volontà di integrare le diverse realtà del quartiere, che troppo spesso vivono a compartimenti stagni, facendole lavorare sul terreno comune della musica.
Si è così realizzata un’orchestra di bambini e ragazzi, allenati alla creazione condivisa di bellezza, ordine, armonia e ritmo con il linguaggio universale della musica, nella certezza che possa aiutare a costruire persone responsabili e solidali, capaci di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune. L’ispirazione iniziale fa riferimento alla metodologia sviluppata da José Abreu in Venezuela, che consiste in un sistema (Sistema Nacional de las Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela) di educazione musicale pubblica, diffusa e capillare, con accesso gratuito e libero per bambini e fanciulli di tutti i ceti sociali al fine di utilizzare la musica come strumento di aggregazione sociale e crescita culturale.
Questo metodo è stato traslato in Italia dal Maestro Claudio Abbado.
Con questo progetto si vorrebbe dare risposta sia all’esigenza di socializzazione che di accrescimento culturale, in una sinergia che possa innescare circuiti virtuosi tra chi aiuta e chi è aiutato: le famiglie sono coinvolte nell’organizzazione; alcuni genitori hanno assunto un ruolo di tutor d’aula o collaborano nelle più svariate forme, dalla preparazione della merenda per i bambini all’accompagnamento di coloro che non possono raggiungere il Centro in modo autonomo.