RASSEGNA

«Area non ha chiesto all’ANM di schierarsi contro il governo»

Cristina Ornano a "il Dubbio": rivendichiamo il diritto e il dovere dei magistrati di partecipare al dibattito pubblico ma non agiamo come contraddittori politici

«Non è mai avvenuto che Area abbia chiesto all’Anm di ‘schierarsi compatta’ contro le politiche del governo. Né mai abbiamo chiesto all’Anm di ‘scendere in campo’ contro qualcuno, perché non siamo e non agiamo come contraddittori politici, ma da magistrati che, come singoli e come gruppi associati, rivendicano il diritto e il dovere di partecipare al dibattito pubblico, in materia di diritti e di giurisdizione, così come d’altra parte l’Anm ha sempre fatto nella sua storia».

È la puntualizzazione di Cristina Ornano, segretario di Area, il cartello delle toghe progressiste. Il riferimento è alla riunione di sabato scorso del comitato direttivo dell’Anm in cui, secondo indiscrezioni riportate su questo giornale, la corrente progressista della magistratura associata avrebbe voluto una presa di posizione forte nei confronti delle politiche del governo sui migranti. Proposta che sarebbe stata stigmatizzata dalle toghe moderate di Magistratura indipendente, le quali sarebbero state pronte a lasciare la giunta unitaria.

«È molto grave ed irresponsabile che qualcuno - prosegue Ornano - abbia accreditato presso la stampa l’idea che Area possa aver fatto pressioni sull’Anm perché si schierasse contro le politiche del governo, addirittura minacciando una frattura dentro l’Associazione. All’opposto, dopo il documento di Magistratura indipendente, noi ne abbiamo fatto un altro in cui ci siamo limitati a ricordare il senso profondo dell’associazionismo giudiziario e l’importanza della Anm unitaria. Non abbiamo mai portato quel documento al voto al comitato direttivo di sabato scorso e, diversamente da altri, non abbiamo mai paventato rotture. Crediamo che la forza dell’Anm si basi sulla sua unità e sul suo pluralismo interno: non ci sogneremo mai di negare nelle parole e nei fatti questi due valori. Perché in questi valori risiede la sua forza e la sua autorevolezza interna ed esterna nella interlocuzione con gli attori istituzionali e la società civile, e in ciò sta la sua capacità di tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, da chiunque provengano gli attacchi».

Secondo la segretaria di Area «una parte della magistratura italiana, con una presa di posizione antistorica e lontana dalla realtà attuale dell’associazionismo giudiziario, vuole abiurare questo percorso, pretendendo che sia condivido dall’intera magistratura associata». Diverse sono le valutazioni sul divieto di attracco nei porti italiani per le navi con a bordo migranti. «In presenza di una situazione di gravissima violazione dei diritti fondamentali delle persone, in coerenza con il nostro ruolo e la nostra sensibilità, abbiamo ritenuto nostro preciso dover fornire un contributo anche tecnico e indicare all’opinione pubblica le violazioni degli obblighi interni ed internazionali in materia di soccorso a mare. L’Anm è intervenuta sullo stesso tema, come di recente ha fatto sulla legittima difesa, cercando una sintesi tra le diverse sensibilità», nota Ornano. Che conclude: «Continueremo a intervenire nel dibattito pubblico, a dialogare e confrontarci con la politica e a far sentire la nostra voce presso l’opinione pubblica su ogni questione che interessi la giustizia e i diritti: riteniamo che questo sia il compito dell’associazionismo giudiziario».

Tratta da "Il Dubbio" del 19 settembre 2018