COMUNICATO AreaCSM

Modificare i criteri per le nomine in Cassazione e al Massimario

Proponiamo che sia resa più “oggettiva” e prevedibile la valutazione comparativa e che siano valorizzate ai fini dell’accesso alle funzioni di legittimità esperienze significative nelle funzioni di merito

Oggi abbiamo depositato una richiesta di apertura di una pratica per la modifica della circolare in materia di nomine in Cassazione e al Massimario.

Lo scopo che intendiamo perseguire è quello di garantire una maggiore prevedibilità delle decisioni del Consiglio, senza rinunciare ad una attenta verifica delle capacità professionali degli aspiranti.

Le linee della riforma, sulle quali intendiamo aprire un confronto con gli altri componenti del Consiglio, sono queste:

  1. previsione di un punteggio attitudinale parametrato agli anni di effettivo svolgimento di funzioni giudicanti di merito in primo e in secondo grado, con una prevalenza, in termini di punteggio, per lo svolgimento di funzioni di appello;
  2. acquisizione, ai fini della valutazione comparativa del merito, dei provvedimenti estratti a campione in occasione delle ultime valutazioni di professionalità.

 

Con il primo intervento vorremmo rendere più “oggettiva” e prevedibile la valutazione comparativa. Non abbiamo alcuna nostalgia dell’anzianità senza demerito, ma riteniamo che l’esperienza professionale maturata nell’effettivo esercizio di funzioni di merito debba assumere un peso assolutamente prevalente, in quanto siamo convinti che per essere un buon magistrato di legittimità (e il discorso vale ugualmente per la destinazione al massimario) sia necessaria una robusta esperienza sul “campo” della giurisdizione di merito. Con un peso ponderale maggiore per l’esperienza (anche) di giudice delle impugnazioni, che assume specifica rilevanza per il conferimento di funzioni di legittimità.

L’acquisizione dei provvedimenti estratti a campione, utilizzati per le valutazioni di professionalità, servirebbe a consentire una valutazione delle capacità professionali degli aspiranti fondate sul concreto e quotidiano esercizio della giurisdizione e non solo sul limitato numero di provvedimenti selezionati dall’aspirante e allegati alla domanda.

Giuseppe Cascini, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano, Ciccio Zaccaro

9 ottobre 2018