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Nomine e pregiudizi

Dedicare una vita professionale a lavorare in territorio di mafia è di ostacolo al conferimento di una funzione direttiva in quel territorio?

Oggi in Plenum, per la presidenza della corte d’appello di Reggio Calabria, il vicepresidente del CSM ha espresso il proprio voto, ancora una volta decisivo, per Caterina Chiaravalloti, preferendola a Olga Tarzia, che lavora e ha sempre lavorato in quel distretto. Tra gli argomenti spesi nella sua dichiarazione di voto, ha sottolineato i rischi di interferenze nell’esercizio delle funzioni che possono derivare dal radicamento in territori di criminalità organizzata.

Lavorare in terra di mafia non può esporre a un tale generico, quanto ingeneroso pregiudizio. Siamo anzi convinti che i sacrifici personali e professionali dei colleghi che operano in quelle realtà meritino la massima riconoscenza di tutti.

 

18 aprile 2024