RASSEGNA

«Un intervento così mi preoccupa. Il processo non può essere infinito»

Intervista del Corriere della Sera a Giuseppe Cascini, consigliere CSM espresso da AreaDG

Giuseppe Cascini, l'accordo LegaM5S sulla modifica dei tempi di prescrizione ora c'è. Da pm, ex segretario Anm e ora consigliere Csm, cosa ne pensa?

«Mi preoccupa».

 

Cosa?

«Il ripetersi da parte della politica di un uso propagandistico della questione penale».

 

Perché? Non è quello che l'Anm chiede da sempre?

«La prescrizione è la sconfitta dello Stato. E la prospettiva di veder estinguere il reato è un incentivo a guadagnare tempo per l'impunità: fa aumentare il proliferare di ricorsi, le tattiche dilatorie. Ma senza altre riforme si rischia di dilatare i tempi del processo in modo spaventoso. E già vedo come andrà a finire».

 

Cioè?

«Sarà facile prendersela con i magistrati. E dire che fanno troppe ferie. Lo abbiamo già visto con il governo Renzi».

 

Non si può partire dalla prescrizione e intanto discutere delle altre riforme, come sostiene di voler fare il governo che ha posticipato al 2020 il via alle nuove regole?

«Se la legge è giusta perché non farla funzionare da subito? Altrimenti perché non fare un unico disegno di legge? Dovessi farlo io, farei così».

 

Ma le idee sulla riforma non sono ancora un po' troppo varie? C'è chi preme per una depenalizzazione e chi ancora parla di separazione delle carriere.

«Al di là dei sogni di ciascuno, le norme necessarie l'Anm le ha già indicate. Il numero di processi è superiore alle nostre forze e non ci possono più essere regole uguali per tutti. Le garanzie, il diritto al contraddittorio, l'utilizzabilità delle prove, la cross examination e la possibilità di ricorso fino in Cassazione, ora valgono sia per un processo di omicidio che per una guida senza patente».

 

E dunque?

«Serve una riforma radicale dell'Appello, una semplificazione dei riti per reati che non prevedono il carcere, l'abolizione della regola che impone di rifare il processo ogni volta che cambia uno dei giudici e la modifica costituzionale della possibilità di ricorrere in Cassazione per qualunque sentenza».

 

Non può essere questa l'occasione per fare queste riforme subito?

«Spero. Finora abbiamo visto solo la promessa che ciò avverrà. L'unica riforma presentata va in senso opposto».

 

Quale?

«L'esclusione dal rito abbreviato per i reati puniti con l'ergastolo. I processi per omicidio, che con i detenuti hanno la priorità, ingolferanno le Corti d'Assise. Verranno meno i meccanismi premiali per i pentiti. Un disastro».

 

Si riparla della proposta di legge Colletti che prevede lo stop alla prescrizione al momento non della prima condanna ma del rinvio a giudizio. Non è il sogno di ogni pm?

«Sul piano teorico è giusto che la prescrizione non corra durante il processo, ma lo Stato ha l'obbligo di assicurare una durata ragionevole del processo. Insomma la prescrizione non può essere una scappatoia dal processo che garantisce l'impunità, ma allo stesso tempo non possiamo avere un processo infinito che costringa a una sorta di morte civile l'imputato in perenne attesa di giudizio».

 

Intervista di Virginia Piccolillo
dal Corriere della Sera del 9 novembre 2018