La guerra dei mondi
Ottobre 1938: la frequenza radio CBS trasmette, il 30, la prima puntata dello sceneggiato "War of the worlds", tratto dall'omonimo romanzo di Herbert Jorge Wells.
La radio simulava un notiziario speciale, che a tratti si inseriva sopra gli altri programmi, per fornire aggiornamenti sull'atterraggio di un gruppo di marziani con intenti di guerra nei confronti degli Stati Uniti.
Si diffusero scene di panico fra gli ascoltatori americani che credettero, veramente, ad un attacco degli extra terresti, convinti che la radio diffondesse comunicati giornalistici reali.
Ottobre 2024: i canali radio, la stampa, la TV, il web raccontano del conflitto israelo-palestinese, migliaia di bambini morti, una città che non esiste più, ostaggi uccisi e dimenticati, bombardamenti continui. Raccontano dell'ennesimo femminicidio in Italia. Descrivono un altro (un altro!) sbarco di migranti sulle coste siciliane e calabresi e contano i morti di coloro che non hanno raggiunto la meta, ingoiati da acque affamate.
I media raccontano della brutalità delle baby gang, di un anziano morto in solitudine nella sua casa e ritrovato dopo 4 mesi, dell'omicidio-suicidio di un padre e del figlio disabile. Raccontano di un ragazzino che non è sopravvissuto al bullismo, dell'ennesima morte sul lavoro, di terre che bruciano e fiumi che esondano, di un neonato abbandonato da una madre bambina e di due sepolti in un giardino nell'indifferenza generale.
No, nessuna scena di panico fra i cittadini. Non più di un’ondata di indignazione che subito si spegne.
Se ci pensiamo adesso, l’arrivo dei marziani oggi non farebbe poi così paura.
Non siamo già noi gli alieni, non rischiamo di divenire altro dall'essere umano?
Ottobre 2157. La Terra è ricoperta di scorie radioattive, il sole non riesce più a scaldarla. Un piccolo gruppo parte alla ricerca di un altro pianeta dove ricominciare a vivere.
Stefano Benni immagina nel romanzo “Terra” di questa spedizione e ci racconta, in realtà, di un viaggio nel tempo dove, tanto girovagare, tanti approdi, si ritorna alla Terra per com’era. Un posto verde, pacifico, solidale, dove i bambini fanno girotondo e cantano, tutto è a misura d'uomo.
È il cuore della Terra, un luogo ancora vivo come ci dimostrano i giovani che manifestano per l’ambiente, i sanitari in corsia che non hanno mollato durante il contrasto ad uno sconosciuto e letale virus, le associazioni di volontariato, e tutte le persone che, nella loro normalità, nel loro piccolo, ogni giorno fanno la loro parte, lavorando onestamente.
E un po’ anche noi magistrati. Sì, anche noi che, anche in tempi difficili, anche in questo ottobre faticoso, ogni giorno torniamo sulle nostre carte, che sono persone, e cerchiamo di riaffermare i diritti violati.
Graziella Viscomi
Il Passato talvolta ritorna.
Se non ritorna, forse non è passato.
Occuparsi di giustizia comporta anche conoscere il tempo e la storia, luoghi dove sono sorti i diritti, ma anche i bisogni e il sentire degli individui e delle collettività. Con “Ieri e oggi” facciamo un salto settimanale nel passato, un modo diverso per interrogarci sull’attualità.
Attendiamo i contributi di tutti.