COMITATO DIRETTIVO CENTRALE
Report seduta 7-8 giugno 2025

Tanta carne al fuoco...

La nuova seduta del Comitato Direttivo Centrale si è aperta, dopo le relazioni del Presidente e del Segretario, con una lunga sessione a porte chiuse su una questione che ha riguardato personalmente due componenti e su cui, evidentemente, non è possibile riferire. È però di interesse generale l'esito della discussione, nella parte in cui – prescindendo dal caso concreto – si è comunque deciso che quanto viene detto in seduta pubblica rimane a disposizione di tutti, senza possibilità di oscuramento o selezione del materiale registrato, che rimane caricato sul sito di Radio Radicale perché chiunque possa averne contezza e fare le proprie valutazioni.
Si trattava comunque di una questione nuova e, a quanto pare, mai affrontata in precedenza, per cui abbiamo ritenuto di ratificare l'operato del Presidente che, prudenzialmente e su richiesta di parte, aveva sospeso la pubblicazione di parte della registrazione della seduta precedente del CDC, onde consentire al comitato di assumere le proprie determinazioni.

Segnaliamo anche che è stato dato mandato alla Commissione modifiche statutarie di predisporre una proposta volta a disciplinare la richiesta di reiscrizione all'Associazione di chi, già socio, aveva receduto in pendenza di un procedimento disciplinare endo-associativo.

Sono stati poi presentati cinque documenti predisposti dai gruppi con riferimento alle iniziative che il CDC vorrà intraprendere sul tema delle degenerazioni correntizie. Tutti i gruppi si sono mostrati consapevoli del fatto che è necessario contrastare non solo le cadute deontologiche individuali, ma anche i meccanismi culturali e giuridici che possono favorirle.
Dopo un lungo e costruttivo dibattito, è stato possibile redigere un documento di sintesi che tenesse conto di tutte le sensibilità, con la sola eccezione dei componenti di art. 101. Il documento, che alleghiamo nel riquadro in calce, è stato infine approvato a larghissima maggioranza e con esso si dà mandato alle commissioni 'incarichi dirigenziali' e 'ordinamento giudiziario' di formulare proposte ed osservazioni negli ambiti di rispettiva competenza, in quanto legati ai percorsi di 'carriera' dei magistrati e alle loro possibili distorsioni. Il documento contiene però anche un invito ai consigli giudiziari perché assicurino la massima trasparenza e pubblicità dei lavori e ai dirigenti degli uffici perché analoga trasparenza sia garantita per tutti i provvedimenti organizzativi.

Abbiamo poi affrontato il tema della stabilizzazione degli addetti all’ufficio del processo che AreaDG aveva chiesto di mettere all’ordine del giorno. Abbiamo relazionato sui risultati del convegno svolto da Area alla presenza del viceministro avv. Sisto che ha dichiarato, in tale incontro, che per ora verranno stabilizzati solo 2600 Aupp (a fronte di 8000 attualmente in servizio negli uffici giudiziari) in quanto non vi sono ulteriori risorse. Abbiamo evidenziato all’ANM che tale opzione contrasta con quanto previsto nel piano di bilancio a lungo termine del Mef che prevede 6000 assunzioni entro il 2029.

Di fatto presso gli uffici giudiziari resterà, da luglio 2026, solo un AUPP su tre. La stabilizzazione degli altri è invero solo teorica perché prima del 2029 chi non verrà stabilizzato sarà già andato via, avrà cercato altri lavori e magari sarà anche stato assunto da altre amministrazioni dopo che l’impegno per formarli è stato nostro. Abbiamo anche fatto rilevare come il viceministro Sisto abbia espresso una opinione contraria alla predisposizione di un profilo specifico per gli AUPP, sostenendo che è preferibile lasciare flessibilità ai dirigenti degli uffici. Peccato che in tale modo verranno assorbiti tra i funzionari di cancelleria e come tali impiegati solo nelle attività di cancelleria, non essendo più previsto il profilo di ausilio al magistrato.
Su nostra richiesta il CDC ha deliberato di elaborare un documento su tale situazione (affidato al collega Pellegrini per la prima redazione), nonché di avviare un contatto con la Commissione Europea presso la quale denunciare tale situazione di aperta violazione degli impegni presi, nonché i rischi di un crollo della produttività degli uffici civili alla luce dello studio di Banca Italia che abbiamo brevemente illustrato (da cui risulta un aumento di produttività di 150.000 sentenze con l’impiego degli AUPP e con una netta differenziazione tra uffici in cui sono presenti tali risorse e uffici dove non sono presenti).

Infine il CDC ha accolto la nostra richiesta di interloquire con la Commissione Europea anche al fine di stimolare una rivalutazione degli obiettivi PNRR alla luce del fatto che troppe materie sono state escluse dal conteggio e si tratta di materie oggettivamente importanti per la qualità della giurisdizione di cui la giustizia italiana vuole e si deve fare carico.

Abbiamo poi affrontato il tema dell’applicativo APP che avevamo chiesto come AreaDg di porre all’ordine del giorno. Il CdC ha condiviso la preoccupazione per la situazione di difficoltà che stanno incontrando gli uffici giudiziari investiti da tale nuova ed inadeguata applicazione software e si è stabilito, come da nostra richiesta, di predisporre un rilevamento sul territorio della situazione. Il rilevamento è stato affidato alla appena costituita commissione sull’informatica e intelligenza artificiale.

Abbiamo poi affrontato il tema della riforma del giudice di pace: il CDC ha stabilito di affidare alla commissione procedura civile una valutazione dell’impatto della riforma e della situazione degli organici. A tale proposito, abbiamo sottolineato la circostanza che con la recente modifica i nuovi GOP resteranno presso i tribunali, a comporre l’ufficio del processo, solo 6 mesi: di fatto tra mancata stabilizzazione degli AUPP e riduzione al lumicino della presenza dei GOP, l’ufficio del processo è ormai una esperienza che rischia di estinguersi e la situazione, in assenza di nuovi giudici onorari stabilmente collocati in tribunale, rischia di essere peggiore di quella che avevamo prima dell’avvio dell’esperienza dell’ufficio del processo.

Il punto all’ODG relativo al TPMF e al lavoro della commissione famiglia è stato rinviato e verrà posto all’ordine del giorno prossimamente, non appena la commissione famiglia avrà elaborato un primo progetto. E’ stata però condivisa la nostra richiesta di invitare, ad uno dei prossimi CDC, il presidente dell’AIMMF per illustrare la situazione attuale dei Tribunali per i Minorenni e relative Procure.

È stato quindi esaminato il parere che avevamo richiesto al legale di fiducia dell'associazione in merito ai profili problematici che presenta il regolamento approntato dal COA Milano per la raccolta di segnalazioni a carico di magistrati e personale amministrativo tramite portale informatico.
Molti sono i profili problematici evidenziati e largamente condivise le preoccupazioni per una possibile strumentalizzazione dell'iniziativa. Pur avendo ben presente che la segnalazione del Consiglio dell'ordine è facoltà prevista dalla riforma Cartabia sull'ordinamento giudiziario, la raccolta e la conservazione di dati potenzialmente anche sensibili e senza informazione tempestiva dell'interessato si presta evidentemente ad abusi e attività profilazione dei magistrati, rischi che è evidentemente necessario prevenire.

Abbiamo dunque deliberato di investire il Garante della privacy con una richiesta formale di verifica di detto regolamento, dando mandato alla GEC di occuparsene, vista la rilevanza nazionale e non strettamente locale della iniziativa.

Su nostra proposta, abbiamo infine deciso di discutere ad una prossima seduta di come presentare l'ANM ai Mot, invitandoli a partecipare alle attività dell'associazione e ascoltando la loro voce; di questo, però, vi diremo più avanti...

Infine è stata fissata al 25/26 ottobre l’assemblea nazionale dell’ANM per avviare la campagna referendaria autunnale. In caso di sovrapposizione con le elezioni regionali si slitterà al secondo weekend di novembre.

Tanta carne al fuoco, insomma, sotto il sole intenso di Roma!

Documento unitario

Lo spirito del nostro impegno e di questo documento è ribadire il valore prezioso dell’associazionismo e del confronto delle idee. L’obiettivo che intendiamo perseguire è quello di evitare che il confronto delle idee si trasformi in logiche di appartenenza e di clientela, nonché di impedire qualsiasi collateralismo politico.

Riteniamo che la magistratura – diversamente dalla politica – non sia rimasta inerte, avendo intrapreso un percorso di rinnovamento, passato anche attraverso l’irrogazione di numerose sanzioni per le violazioni previste dal Codice etico dell’ANM e oggi proseguito con il mandato alla commissione modifiche statutarie di elaborare le proposte necessarie a raccogliere le sollecitazioni pervenute dal collegio dei probiviri uscenti.

Siamo consapevoli che il cammino è ancora lungo. Il tema è complesso: occorre contrastare non solo cadute deontologiche individuali, ma anche i meccanismi culturali e giuridici che possono favorirle, per recuperare la fiducia dei cittadini e respingere i molteplici attacchi strumentali diretti a delegittimare la giurisdizione. Ciò anche e soprattutto in questo momento storico in cui è in discussione una riforma costituzionale della magistratura che mina gravemente l’indipendenza e l’autonomia nell’esercizio della funzione a garanzia dei cittadini.

Il tema delle nomine è quello più scivoloso, ma non esaurisce la questione, rappresentata dal rapporto di ciascun magistrato con la propria “carriera”: se alcuni aspetti possono essere risolti dal legislatore con norme primarie o dal governo autonomo con la normativa secondaria, altre sollecitano il senso di responsabilità di ognuno di noi.

Sui primi aspetti possiamo solo avviare una riflessione, attraverso le commissioni permanenti di studio, sulle numerose novità ordinamentali introdotte, per rilevare possibili criticità applicative e formulare eventuali proposte migliorative, al fine di garantire trasparenza e prevedibilità nell’attribuzione degli incarichi giudiziari e assicurare il rispetto dell’art. 107 della Costituzione.

Quanto al secondo aspetto, è decisiva la partecipazione consapevole di ciascuno di noi alla vita del proprio ufficio, a cui fa da contraltare l’onere dei dirigenti di favorirla.

Pertanto, l’ANM dà mandato alla commissione Testo Unico Dirigenza e alla commissione Ordinamento Giudiziario di elaborare le proposte di cui sopra.

Invita gli eletti nei consigli giudiziari a verificare che i relativi regolamenti assicurino la massima trasparenza e pubblicità dei lavori, curando che la segretezza permanga solo nei casi obiettivamente giustificati ed evitando ogni possibile conflitto di interessi.

Invita i dirigenti che ancora non lo fanno a trasmettere i propri provvedimenti organizzativi e le variazioni tabellari a tutti i magistrati dell’ufficio anche via e-mail, riservando l’uso di cosmapp alla formulazione di eventuali osservazioni.

I componenti del CDC eletti nel Gruppo di AreaDG
Paola Cervo, Emilia Conforti, Antonio Diella, Gianna Manca, Rocco Maruotti, Domenico Pellegrini, Ida Teresi, Andrea Vacca, Chiara Valori