Io sto con Mattarella

di Rita Sanlorenzo
Aggredire l’equilibrio dei poteri disegnato dalla nostra Costituzione significa attaccare la collocazione della magistratura, il cui Consiglio Superiore è presieduto dal Presidente della Repubblica

Io, come cittadino e magistrato, sto con il Presidente Mattarella.

In un momento di così acuta crisi istituzionale, io sento di dover esprimere, per quel che vale, la mia piena solidarietà al Presidente della Repubblica, che ha impersonato il suo ruolo nel pieno rispetto delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce. Ogni cittadino, ed ogni magistrato, può avere la sua idea a proposito del contenuto delle proposte del contratto di governo, del tipo di rapporto che il nostro Paese deve tenere con l’Europa a cui la legano trattati vincolanti, degli scenari che si prefigurano (o che si sarebbero prefigurati) di fronte all’adozione di misure tanto radicali e in possibile collisione con i principi costituzionali (uno fra tutti, l’art. 53 della Costituzione). Ogni magistrato, in particolare, può e deve avere la sua opinione a proposito del programma per la giustizia, che tace sulla carenza di risorse e invece propone un incremento dell’ambito di iniziativa penale, ed un ritorno alla frammentazione sul territorio delle sedi giudiziarie.

Nessun cittadino, e nessun magistrato, può e deve tacere però sul tipo di attacco alla funzione ed alla carica del nostro Presidente che in base alle proprie valutazioni ha esercitato quel potere di controllo che la nostra Costituzione gli affida. Chi aggredisce il Presidente Mattarella aggredisce l’equilibrio dei poteri disegnato dalla nostra Costituzione, e dunque attacca anche la collocazione della magistratura, il cui Consiglio Superiore è presieduto dal Presidente della Repubblica.

Questo mi sento di dire con nettezza e senza indugi. Io sto con il Presidente Mattarella.