Primarie CSM

Giro d’Italia dei candidati

5ª tappa - Catanzaro, 15 gennaio 2018

A Catanzaro con tanti giovani colleghi:
cambiare si può

di Gabriella Reillo e Marta Agostini

Il 15 gennaio si è svolto a Catanzaro, in Corte di Appello, l'incontro tra i colleghi e i candidati alle elezioni primarie.

Vi hanno preso parte la quasi totalità dei candidati ad eccezione di  Bruno Giangiacomo, che non è potuto essere presente per impegni di lavoro (abbiamo provveduto a diffondere la sua presentazione sulla mailng-list locale).

L’incontro si è svolto con una iniziale breve presentazione da parte dei candidati, che hanno riferito della loro storia professionale e posto l’accento sui temi ritenuti di maggiore rilievo. Abbiamo poi proseguito con giri di interventi in risposta alle domande rivolte dal pubblico.

La presenza di colleghi giovani e le loro domande hanno portato la discussione soprattutto sui temi dell’organizzazione e dell’efficienza del lavoro giudiziario, nonchè dell’apporto che può offrire il CSM con opportune iniziative.

Si è parlato di tabelle e di criteri di distribuzione del lavoro, della necessità del recupero di una giurisdizione fondata sulla “giustizia del caso concreto” piuttosto che “sullo  smaltimento dei fascicoli”; delle attuali modalità di valutazione di professionalità e del loro sostanziale fallimento, essendosi trasformate in un vuoto “esercizio di stile”, che non consente l’adozione di contromisure nei confronti di magistrati che, anche in modo eclatante, si dimostrino inadeguati, con sostanziale mantenimento di una posizione corporativa che tende ad ignorare questo genere di problemi.

Si è posta poi l’attenzione sulla opportunità che finalmente siano adottati nelle Procure e nei Tribunali criteri di distribuzione dei carichi che siano uniformi sul territorio nazionale e che siano introdotte modalità di rilievi statistici che guardino alla effettiva consistenza dei fascicoli trattati, superando il mendace ed antiquato criterio basato esclusivamente sul numero.

In esito alla domanda sulla incidenza dei congedi per maternità nei Tribunali di piccole dimensioni si sono affrontate tematiche di genere, da prendere sempre più in considerazione nell’organizzazione del lavoro, data la crescente “femminilizzazione” della magistratura.

Si è, dunque, discusso dell’opportunità o meno dell’accorpamento/soppressione dei piccoli Tribunali che, per come oggi strutturati ed organizzati, alla luce delle croniche scoperture e del continuo turn over dei magistrati, lungi dal costituire un pur auspicato presidio di legalità sul territorio, appaiono del tutto inadeguati rispetto alla esigenza di fornire serie e credibili risposte di giustizia; della necessità di aumentare e rendere effettivo il ruolo di supplenza dei magistrati distrettuali che, nati dalla necessità di sopperire ai disservizi causati da assenze temporanee (l’idea è stata mutuata dal sistema francese che li ha previsti proprio in relazione ai congedi per maternità), sono poi stati utilizzati per le endemiche scoperture di organico, senza invero risolvere il problema, che ormai è strutturale (a Catanzaro ad oggi abbiamo in servizio un solo magistrato distrettuale, a fronte di sette circondari); di tempi ed organizzazione del lavoro che tengano conto della maternità.

Il tema delle nomine dei direttivi e semidirettivi è venuto in evidenza solo come corollario dell’esigenza manifestata dai giovani colleghi di avere dei punti di riferimento nel lavoro quotidiano, cosa particolarmente carente negli uffici del Sud e che fa emergere quanto siano improvvide e dannose le nomine fondate su ragioni correntizie e clientelari.

"Si può cambiare? E perché Area?" Sono state poi le domande conseguenziali che hanno consentito di analizzare alcuni dei punti opachi dell’autogoverno e dell’associazionismo, evidenziando le peculiarità di AreaDG mediante le convincenti risposte dei candidati, che hanno trasmesso la bella sensazione che SI PUÒ CAMBIARE CON AREA.

A tale proposito è emersa la esigenza e la conseguente richiesta che i nostri rappresentanti in Consiglio lavorino in squadra e che si instauri un continuo  e trasparente scambio di informazioni tra loro e la base sui temi dell’autogoverno e non solo.

Infine si è discusso delle scuole di preparazione al concorso in magistratura e dell’accesso, prendendo spunto dal caso Bellomo, con riflessioni che inducono a concludere che su questi temi il CSM e la magistratura non possono continuare a chiudere un occhio e/o essere completamente assenti.

 

In definitiva, la partecipazione attiva di tanti giovani colleghi e l’entusiasmo e la serietà con cui i candidati hanno esposto e condiviso le idee ed i programmi di AreaDG hanno contribuito a lanciare senza dubbio un bel segnale di speranza, in un territorio dove la solitudine e l’isolamento rischiano di aprire la strada al corporativismo, alla autoreferenzialità ed alle logiche clientelari

 

Grazie ai nostri valenti candidati ed in bocca al lupo!