UN PATTO COMUNE PER IL NUOVO CSM

Nessuno si salva da solo

Proponiamo un patto comune che porti al recupero di una pienezza di rappresentatività del Consiglio Superiore nel quale tutti i magistrati si devono poter riconoscere e al quale tutti i magistrati devono poter guardare con fiducia ed orgoglio

La lunga campagna elettorale ci ha permesso di incontrare e di ascoltare tanti colleghi impegnati in funzioni, sedi, tipologie d’ufficio diversissime tra loro. Eppure la richiesta di un cambiamento nelle prassi di gestione delle pratiche consiliari, in tema di nomine e non solo, si leva unanime dalla platea di un elettorato che, sebbene in parte deluso e frustrato, continua a credere nella necessità di un autogoverno forte ed autorevole, rappresentativo dell’intero corpo dei magistrati, a cui affidare la difesa delle prerogative costituzionali di indipendenza ed autonomia.

 

Noi a queste aspettative vogliamo dare un seguito concreto perché per primi le nutriamo come magistrati elettori e non ci sottraiamo alla autocritica, necessaria e doverosa di fronte alla constatazione che al “sistema “ nessuno ha avuto veramente la forza e la capacità di sottrarsi.

 

Cadute, miopie, sottovalutazioni del sentire diffuso tra i colleghi, hanno avuto l’effetto destabilizzante di minare la fiducia nell’Istituzione e di appannarne pericolosamente l’immagine.

 

Crediamo fortemente nella necessità indifferibile di un cambio di passo.

 

Crediamo che si debba attribuire alla figura del dirigente una responsabilità diretta nel garantire la qualità de servizio. Vogliamo sconfiggere la logica svilente del carico individualmente esigibile, non solo perché è irrealizzabile in concreto, ma anche perché è figlia di una visione burocratica del nostro lavoro.

 

Crediamo fortemente in un autogoverno capace di ascolto e impegnato a conoscere le diverse realtà lavorative.

 

Per restituire ai magistrati l’orgoglio del loro autogoverno, quello che negli anni ha consentito al CSM di ergersi a baluardo dell’indipendenza e dell’autonomia di tutti i magistrati abbiamo bisogno di un’assunzione di responsabilità comune e perciò

 

CI IMPEGNIAMO

 

  1. a scegliere i dirigenti sulla base di attitudine e merito e mai in base a logiche di appartenenza o di scambio;
  2. a difendere l’autonomia dei magistrati dall’esterno e dall’interno contrastando ogni forma di gerarchizzazione;
  3. a contrastare la deriva produttivistica che appiattisce le valutazioni dei magistrati e degli uffici sui numeri;
  4. a rendere sintetiche, chiare e comprensibili le regole che il CSM intende applicare;
  5. a rendere trasparenti e accessibili a tutti i magistrati le decisioni del CSM, eliminando la prassi dei messaggi individuali da molti praticata;
  6. a spiegare sempre le ragioni delle nostre decisioni assumendo in maniera trasparente la responsabilità di ogni scelta;
  7. a difendere il ruolo professionale dei magistrati liberandoli dalla paura del disciplinare e dalle ambizioni dì carriera.

 

Proponiamo un patto comune che porti al recupero di una pienezza di rappresentatività del Consiglio Superiore nel quale tutti i magistrati si devono poter riconoscere e al quale tutti i magistrati devono poter guardare con fiducia ed orgoglio.

 

I CANDIDATI DI AREA DG ALLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CSM
Giuseppe Cascini,
Alessandra Dal Moro
Bruno Giangiacomo
Rita Sanlorenzo
Mario Suriano
Giovanni “Ciccio” Zaccaro